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Una supercazzola lunga 30 minuti. Non arrivano le risposte di Baccaglini

William Anselmo

Dopo il lungo silenzio, il presidente (ma non proprietario) del Palermo prende ancora tempo e continua a chiedere fiducia nonostante tutti gli indizi portino ancora a Zamparini come unico direttore d'orchestra.

Di William Anselmo

Si può parlare per ore senza dire nulla? Se sei Paul Baccaglini la risposta è certamente sì. Perché il giovane presidente ha i modi, è educato ed è difficile non volergli bene. Con quel suo accento esotico e il suo fare gentile incanta.

Dopo settimane di assenza mediatica, tutti si aspettavano delle risposte chiare, invece, abbiamo assistito all'ennesima esibizione di retorica, una supercazzola lunga 30 minuti che è servita a poco e che possiamo sintetizzare così: "Ho le mani legate. Zamparini è il proprietario e non devo farlo alterare altrimenti salta tutto. Appena chiudiamo l'accordo sarò libero di parlare. Per adesso resistiamo e ingoiamo anche i rospi".

Ad oggi è impossibile giudicare Baccaglini dalle parole, ma ciò che possiamo fare è giudicare la società che guida (o su cui semplicemente sta mettendo la faccia) dai fatti. I fatti dicono che qualcuno ha deciso per lui nella scelta di affidarsi ad un allenatore senza esperienza in Serie B e ad un direttore sportivo abbastanza distante dalla ribalta della Serie A.

I fatti dicono che l'entourage degli slavi è ancora presente in modo forte dentro il Palermo e condiziona il mercato. I fatti dicono che il ritiro in altura sarà il più breve degli ultimi anni e si svolgerà a pochi metri da casa del vero proprietario del club.

Insomma, ad oggi, nonostante la richiesta di fiducia di Baccaglini, a dettare la linea è chiaro che sia ancorail giovane vecchio Zamparini.