serie d

Santana: “La vittoria a tavolino del campionato sarebbe strameritata, ho un debito nei confronti dell’Italia. Ecco come trascorro le giornate”

Mediagol92

"Ci troviamo in D, ma in fondo siamo professionisti. Basta una settimana per tornare come prima. Certo, se restiamo chiusi in casa ancora per un mese, diventa più difficile"

"Vittoria campionato a tavolino? Sarebbe sempre un successo strameritato. Però, meglio a giugno o luglio, sul campo. Un peccato chiudere la stagione senza più partite".

A dirlo è Mario Alberto Santana, capitano del Palermo. L'attaccante argentino è ai box a causa della rottura del tendine d'Achille, ma nonostante i suoi 38 anni non ha intenzione di fermarsi. Il suo legame con i colori rosanero è indissolubile: "La maturità è arrivata alla Pro Patria, quando mi hanno dato la fascia di capitano - ha raccontato Santana ai microfoni de Il Corriere dello Sport -. Un pezzo di stoffa dal quale ho imparato che non esistevo solo io, ma il gruppo. I ragazzi mi considerano leader, anche se non gioco? Il calcio, per noi anziani, è passare ai giovani le nostre esperienze. Pausa troppo lunga? Ci troviamo in D, ma in fondo siamo professionisti. Basta una settimana per tornare come prima. Gli alibi non servono. Certo, se restiamo chiusi in casa ancora per un mese, diventa più difficile".

Il numero 11 rosanero ha vissuto praticamente tutta la sua carriera in Italia: "Io più italiano che argentino? Sono argentino (ride, ndc)! Con un animo italiano. La mia compagna Federica è palermitana, le mie “pincipessine” sono nate a Varese e Palermo; i primi due figli, che vivono in Argentina con la mamma, a Firenze e Palermo. Ho un debito di riconoscenza nei confronti dell’Italia che mi ha dato qualità di vita diversa da quella che avrei avuto in Argentina dove facevo il muratore e lo strillone".

L'emergenza sanitaria mondiale legata al coronavirus sta costringendo tutti a restare nelle proprie abitazioni per cercare di superare questa crisi: "E’ tutto sottosopra! Ci svegliamo, facciamo colazione, poi gioco con Emily, nata il secondo giorno del ritiro precampionato, mentre Federica prepara Alis, che ha già tre anni. E di seguito: allenamento, pranzo, ancora con i bambini, secondo allenamento, la cena e tutti a letto. Film? Arriviamo così stanchi che prendiamo una camomilla e crolliamo".

"Non mi troverete mai su Facebook o Instagram - ha proseguito l'attaccante rosanero -. Con i compagni, Pergolizzi, lo staff ci sentiamo per telefono o mandiamo qualche messaggio. Chiamo i ragazzi che vivono senza la loro famiglia, così sentono meno la solitudine. E soprattutto il nostro “vecchietto francese” (Martin, ndr) che ha moglie e figli a Montecarlo. Il bimbo appena nato lo ha visto di sfuggita. La gente deve capire che non bisogna uscire. Ogni giorno mi affaccio dal terrazzo e vedo troppe macchine in giro. Vorrei che si prendesse coscienza della situazione".

Infine, Santana ha parlato di come sta vivendo questa situazione: "Paura? C’è sempre, per i figli, la famiglia, i parenti. La mia ex moglie vive a San Nicolas con Mathias e Mia; i miei genitori si trovano a Comodoro Rivadavia, in Patagonia, dove sono nato. L’Argentina, dopo i primi casi, è stata blindata, così sono più tranquillo".