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di Luca Bucceri
Domani pomeriggio, alle 15 allo "Stadium de Toulouse", l'Italia affronterà per il secondo match di Euro 2016 la Svezia di Zlatan Ibrahimovic e del rosanero Oscar Hiljemark.
Alla vigilia della gara, protagonista in conferenza stampa con il C.T. Antonio Conte, il capitano della compagine azzurra Gianluigi Buffon ha analizzato quelli che potrebbero essere i problemi del match contro gli scandinavi: "Temiamo molto Ibrahimovic perché fa parte della piccola schiera di campioni che fa le fortune delle squadre in cui gioca. La Svezia non è solo Ibra, ma un talento come il suo non è riscontrabile negli altri ragazzi. Per me e per la difesa sarà una bella spina nel fianco. La gara di Euro 2004? Non ricordo bene il gesto di Ibra in quel momento- continua Buffon, unico "superstite" di quella spedizione- però poi l'ho rivisto tante altre volte, e altre volte ancora lui ha segnato così".
A dieci anni di distanza dal trionfo Mondiale in Germania, l'estremo difensore della Juventus e della Nazionale italiana non si tira indietro alle domande dei giornalisti che, presenti in sala stampa, lo hanno spinto al paragone tra l'avventura appena iniziata e quella tedesca: "Analogie con i mondiali del 2006? Come allora abbiamo vinto la prima partita 2-0. Il gruppo diventa ancora più forte e si compatta ottenendo risultati, però è vero che fin dal primo giorno c'è una predisposizione a volwre creare una sintonia. Se nel 2006 siamo riusciti a compiere l'impresa che tutti sappiamo- ha proseguito il capitano azzurro- è stato dovuto ad unità di intenti che si può avere con 23 ragazzi e lo staff che pensano all'unisono. Bonucci? Sa impostare bene, ha piedi che gli permettono di rischiare e osare giocate difficile e importanti, ha il coraggio di prendersi la responsabilità di fare qualche giocata importante ed è migliorato anche in fase difensiva".
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