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Giovanni Simeone torna a parlare dell'importanza di avere un posto nella nazionale argentina.
L'attaccante della Fiorentina, intervistato ai microfoni di 'Clarin', ha detto la sua sulla competizione che esiste con alcuni compagni di reparto al fine di aggiudicarsi un posto nella lista dei convocati dal c.t. Lionel Scaloni:
"Nella mia famiglia è una religione, ci sediamo e non possiamo parlare di altro. Mio padre mi ripete spesso che non smettere mai di imparare, perché ogni giorno posso imparare qualcosa di nuovo in ogni momento. L’Argentina ha sempre avuto sfide interne tra gli attaccanti, dal tempo di mio padre. L’Argentina ha sempre avuto ottimi attaccanti e questo è molto buono. Il tecnico è colui che deve decidere. Sono molto felice di essere in queste convocazioni e di essere tra questi giocatori. Sono felice per quello che sto facendo e per la strada che sto facendo perché so che nessuno mi ha dato niente e non l’ho guadagnato a causa del mio cognome. Sono molto chiaro riguardo alle cose. Dovrò lottare contro Icardi o chiunque altro e lo farò perché è quello che devo fare. Questa è la competizione, quindi siamo tutti uguali".
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