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Queste le parole di Dries Mertens al Corriere della Sera.
Sulla rete, che ormai manca da diverse partite, ha detto: "Non sono il centravanti che vive solo per il gol. Non sto lì ad aspettare che arrivi la palla giusta. Lavoro con e per la squadra. Un assist, se vinciamo, ha lo stesso valore di un gol. Preferisco i tre punti". Sul momento negativo della squadra, invece: "Questo è un momento difficile e stiamo provando a superarlo - ammette il belga - Ma sono fasi che possono capitare. È successo e non mi sembra che abbiamo perso troppo terreno. Davanti a noi c’è solo l’Inter, siamo a metà del cammino. Non so se ci riusciremo, ma il nostro obiettivo resta lo scudetto".
Riguardo al famoso patto scudetto dello spogliatoio, ha risposto: "A voi piace raccontarla così, e va anche bene. Il patto, quello vero, l’ho fatto con la città che aspetta di vincere qualcosa da trent’anni. Sono rimasto a Napoli per questo. Ho creduto in questo gruppo, nella forza di Sarri e del progetto. Potevo guadagnare molti più soldi in Cina, ma questa città è un po’ la mia città, i tifosi meritano di vincere. Ci stiamo provando e speriamo di riuscirci". Sul percorso in Champions e il dubbio di molti che questa sia stata snobbata: "Abbiamo dato tutto, invece. Come faremo in Europa League. Nel calcio, poi, non tutto fila sempre liscio, ci sono gli episodi che non sono girati a nostro favore - dichiara Mertens - E poi gli infortuni di giocatori importanti. Non è una giustificazione, certo. Durante una stagione devi mettere in conto che può capitare".
Sul tecnico Sarri, che appare stressato, risponde così: "Direi di sì... Fuma cinque pacchetti di sigarette al giorno... Lei che dice?!" Infine, chiusura su ciò che farà una volta appesi gli scarpini al chiodo: "Mai l'allenatore, troppo stress. Mi piacerebbe insegnare calcio ai bambini".
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