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Lecce, Sticchi Damiani: “Il calcio deve litigare meno e fare più beneficenza. Ripresa Serie A? Ho la mia idea”

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Le dichiarazioni rilasciate dal presidente del Lecce: "Molti medici sportivi hanno proposto di migliorare il protocollo, ascoltiamoli"

"Non viaggio più, sono fisso a Lecce e lavoro tutto il giorno. Mi dedico anche alla famiglia, come non facevo da 10 anni, e continuo a occuparmi del club".

Parola di Saverio Sticchi Damiani. Il presidente del Lecce, intervistato ai microfoni di 'Tuttosport', è tornato a parlare dell'emergenza sanitaria globale che ancora attanaglia l'Italia e che ha costretto il mondo del calcio allo stop. "Con i miei soci stiamo cercando di portare avanti la battaglia legata agli aspetti sportivi e finanziari. Questo evento si è abbattuto improvvisamente su una società sana, ora serve gestire bene il tutto", sono state le sue parole.

Il numero uno del club salentino si è espresso anche in merito alla possibile ripresa del campionato di Serie A e degli allenamenti. "Anche i giocatori hanno perso la loro quotidianità e sono un po’ scoraggiati. Da un lato vogliono riprendere le attività, dall’altro c’è prudenza per la situazione d’emergenza. Sono contento per le donazioni di migliaia di tamponi fatte dal Lecce agli ospedali salentini. Ora il calcio deve litigare meno e fare più beneficenza. Speravamo tutti di riprendere prima con allenamenti individuali. Molti medici sportivi hanno proposto di migliorare il protocollo, ascoltiamoli. Se dovesse aumentare la curva del contagio, il calcio farà fatica a ripartire", ha proseguito.

"Liverani è uno della famiglia Lecce. Parliamo tutti i giorni della possibile ripartenza, lui vuole salvare il Lecce sul campo ma sa che viene prima la salute. Taglio stipendi? Abbiamo parlato con i calciatori, questa crisi non deve pagarla solo la squadra. La società è stata trasparente con loro a proposito dei numeri, e tutti dovranno fare un sacrificio. E in generale i calciatori si sono dimostrati disponibili", ha concluso Sticchi Damiani.