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Inter, Lautaro Martinez: “Noi un grande club, il prossimo anno dovremo essere più competitivi. Il mio sogno…”

Mediagol22

L’attaccante argentino Lautaro Martinez ripercorre la sua primastagione in Italia con la maglia dell’Inter

Lautaro Martinez ripercorre la sua stagione con la maglia dell’Inter.

L’attaccante argentino, in una lunga intervista rilasciata alla ‘Gazzetta dello Sport’ a poche ore dal big match contro la Juventus, ha raccontato della sua annata in nerazzurro, che ha avuto inizio a luglio a seguito del trasferimento dal Racing Club:

“Arriviamo bene alla sfida con la Juve, dobbiamo giocare come nel derby per fare punti per centrare il nostro obiettivo. A Cristiano Ronaldo ruberei il colpo di testa: su corner o su punizione lui sa attaccare il pallone. E quasi sempre ci riesce. Guardando la classifica si direbbe che la differenza tra le due squadre è grande e ne siamo coscienti, ma nel prossimo torneo dobbiamo cambiare questa cosa. Siamo un grande club, è obbligatorio farlo. Il mio grande sogno è vincere lo scudetto con l'Inter, ma per riuscirci non basta parlarne. È necessario convincersene tutti psicologicamente: i tifosi, i dirigenti e noi giocatori. Se ho mai pensato di andare via quando giocavo poco? In quei momenti ti passa di tutto per la testa. Arrivavo dal Racing dove giocavo sempre, qui avevo davanti un monumento interista come Icardi, capitano e capocannoniere. Sapevo che sarebbe stato difficile giocare, lui non sarebbe mai uscito: o l’uno o l’altro, insieme mai. Così pensavo all'Argentina, alle occasioni sprecate, a un mucchio di cose. Ma parlando con la mia famiglia non è mai mancata la fiducia. Sono cresciuto, conosco le mie responsabilità. Rimpianti per una Champions vissuta da comparsa? Spero che la prossima sia la mia. Prima qualifichiamoci. Poi certamente avrò qualche conoscenza in più per affrontarla. Io mi do sempre degli obiettivi a breve termine: ora la qualificazione europea, poi la Coppa America, dopo la Champions pensando di poterla vincere. Se pensi alla vittoria tutto diventa più facile. Se pensi ad arrivare secondo, non vinci mai.

Infine, una battuta sul caso Icardi, che in parte ha contribuito a renderlo protagonista sul campo in un certo periodo della stagione:

“Ho parlato a lungo con Mauro. Gli ho sempre ribadito quanto fosse importante per la squadra, però gli ho anche detto che i problemi che c’erano tra i dirigenti e sua moglie-agente andavano risolti direttamente da loro. E che noi come squadra non dovevamo essere coinvolti, non eravamo parti in causa, eravamo ai margini”.