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“E’ un momento cruciale, il Fair play finanziario è stato introdotto per dare stabilità al sistema calcio, ma i tempi stanno cambiando e dobbiamo adattarlo, modernizzarlo".
Questo il pensiero del presidente UEFA Aleksander Ceferin che, intervistato dalla tv tedesca ARD ad un anno dal suo insediamento, prova a dare una scossa al mondo del calcio sempre più guidato da logiche monetarie e non di spettacolo sul campo. Esempio lampante è quello che ha visto l'arrivo di Neymar jr al Paris Saint-Germain con un'ingente quota di denaro passato dalle casse francesi a quelle del Barcellona come fosse un'operazione di ordinaria amministrazione. Un divario economico e sportivo troppo elevato tra piccoli e grandi club: "Dobbiamo fare qualcosa per dare equilibrio alla competizione sportiva, perché il divario tra le grandi e piccoli club è sempre più grande. Io non credo che siamo in grado di fermare questo sviluppo completamente, ma siamo in grado di rallentarlo e dobbiamo fare qualcosa. Ho molte idee: penso, ad esempio, a una più stringente limitazione dei giocatori tesserati e alla limitazione dei prestiti. Alcuni club ne hanno dati 50 giocatori, di cui molti giovani talenti di 18-19 anni, poi magari acquistano un trentenne solo per indebolire gli altri club".
Ceferin poi ha aperto alla riduzione delle finestre di calciomercato, pensiero condiviso da altri esponenti del panorama calcistico europeo e non: "Mercato? credo che la finestra per i trasferimenti sia aperta troppo a lungo, è strano che si possa iniziare la stagione giocando per un club e poi magari giocare per un’altra squadra subito dopo e questo non è buono in senso sportivo. Insomma, dobbiamo ridurre i tempi di trasferimento".
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