Alla vigilia del big match tra Napoli e Juventus, Arrigo Sacchi ha pubblicato la sua consueta analisi su La Gazzetta dello Sport esponendo le differenze che presentano le due squadre a confronto ed i rispettivi allenatori, Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri.
serie a
Napoli – Juventus, Sacchi: “Filosofie opposte. Chi vince? Vi dico che…”
Arrigo Sacchi analizza sul piano tattico il big match del campionato di serie A Napoli - Juventus.
“Napoli e Juve arrivano alla grande sfida seguendo percorsi ideologici e tecnico-tattici differenti. Gli azzurri danno un’interpretazione rivoluzionaria, i bianconeri sono grandi cultori della tradizione. Allegri e Sarri sono capistipite di due ideologie assai lontane. Max è un grande gestore tattico, un profondo conoscitore del proprio calcio, basato per lo più su concretezza e pragmatismo, in cui difesa e contropiede restano le armi migliori. Sarri non guida le stesse individualità dei bianconeri, ma crede nel bel gioco come strumento necessario per migliorare i singoli e le possibilità di successo. Gli azzurri sono cresciuti a dismisura: due anni fa l’unico top player era Higuain, ora molti altri gli si avvicinano. Allegri è un grande, ma non ha l’ossessione che trasforma il suo lavoro in arte. Sarri è ossessionato e non vuole tradire le caratteristiche originarie del calcio nato come sport offensivo e collettivo.”
Sulla carta, secondo l’ex tecnico del Milan, non c’è equilibrio che tenga e la Juventus è senza dubbio avvantaggiata: “Partono da situazioni economiche e storiche assai diverse: la Juve ha una grande storia, è una società modello, organizzatissima, con un fatturato quasi triplo rispetto al Napoli e con un monte ingaggi doppio. In un Paese che, in generale, pensa che i soldi siano l’unica cosa decisiva, diventa difficile credere che il Napoli possa farcela contro una tale potenza.”
Ma il risultato, d’altra parte, lo si decide sul campo: “Il Napoli si esalta quando interpreta un calcio positivo, offensivo, creativo e coraggioso, che aumenta l’autostima. Così potrebbe colmare il divario di esperienza e qualità tecnica che avvantaggia i bianconeri. Con un gioco attendista, non ci sarebbe partita. Gli azzurri possono essere Davide contro Golia soltanto in una gara ricca di rischi controllati, di dominio, piena di emozioni e intensità.”
E la chiosa è dedicata ad un augurio rivolto ad ambo le parti: “Confidiamo in voi: offriteci uno spettacolo con emozioni indimenticabili, vinca chi lo meriterà di più. Ricordandoci che non ci si realizza soltanto con la vittoria, ma anche con il lavoro e l’impegno.”
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