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Iachini: “Dybala e Belotti? A Palermo capii molto presto dove sarebbero arrivati…”

Iachini: “Dybala e Belotti? A Palermo capii molto presto dove sarebbero arrivati…”

L'allenatore ex Palermo, racconta i due attaccanti che si affronteranno stasera nel derby della Mole, ai tempi in cui giocavano assieme con la maglia rosanero.

Mediagol97

Juventus - Torino sarà più di un semplice anticipo di Serie A.

Quello che si prospetta è un derby combattuto fino all'ultimo minuto, che metterà la prima della classe a confronto con una formazione che in questa stagione, a detta di molti, può puntare all'Europa League.

Ma Juve-Toro sarà anche la sfida tra Dybala e Belotti, la Joya contro il Gallo, dapprima compagni nel Palermo e oggi avversari in campo. I tifosi rosanero non hanno di certo dimenticato i due attaccanti, autori di grandi gol e prodezze: "Avevano diciannove anni, tanta qualità e voglia di imparare - rivela Beppe Iachini, ex allenatore del club di Viale del Fante, intervistato a Tuttosport -. Rilevai la squadra a settembre, ma un paio di allenamenti furono sufficienti per capire che strada avrebbero fatto quei due".

I due avevano percorso strade diametralmente opposte: Dybala era retrocesso proprio con il Palermo, mentre Belotti veniva dalla Lega Pro, destinati a diventare due top player assieme, riportando subito il club di Maurizio Zamparini in Serie A con tanto di record di punti.

In tanti vedevano Paulo da esterno o trequartista - ha continuato Iachini -, ma io l’ho sempre visto attaccante: in B, il primo anno, giocava dietro la punta come nella Juventus, in A lo impiegai da centravanti. Lui veniva da una retrocessione: aveva solo bisogno di sentire fiducia”.

Belotti invece: “Non possedeva la stessa tecnica di Paulo, ma aveva più forza e capacità di fare gol: da rapinatore d’area, gli bastava toccare qualche pallone per segnare, era al momento giusto nel posto giusto”. Orgoglioso di averli allenati, Beppe Iachini ha poi dichiarato: “Rimanevo con loro alla fine degli allenamenti, avevano grossi margini di crescita. Paulo, allora, lavorava sulla forza, Andrea sulla tecnica, e poi insieme si esercitavano a difendere il pallone e a smarcarsi dagli avversari. Dovevano migliorare anche negli ultimi metri: io dico sempre che una cosa è tirare in porta, tutt’altra calciare in porta; volevo che mirassero l’angolino”.

I due attaccanti che si affronteranno stasera all'Allianz Stadium, non sono gli unici giovani che Iachini ha lanciato nel mondo dei grandi: “Feci lo stesso con Eder e poi, ho fatto esordire Icardi, non sono uno che si fa condizionare dalla data di nascita. Mi sarebbe piaciuto allenare Paulo e Andrea qualche anno in più in là, ma capisco che nel calcio i giovani debbano cogliere al volo le grandi occasioni: è inevitabile che siano di passaggio. E’ una soddisfazione vederli a quei livelli, come lo è aver passato con loro due anni importanti a Palermo, aver riportato i rosanero in Serie A. Sono rimasto in contatto con entrambi, ci mandiamo sempre i saluti”.

Magari, allora, il prossimo messaggio per i due sarà un “in bocca al lupo” in vista della gara di stasera. Chi parte favorito?

"La Juve è, da anni, la migliore in Italia ed è inevitabile che parta favorita. Il Toro, però, è migliorato tanto e soprattutto… ha tenuto Belotti, un colpaccio!".

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