di Fabio Giacalone Qualità, organizzazione, generosità. La trinità ballardiniana di valori, che le squadre allenate dal tecnico ravennate devono manifestare concretamente sul campo, merita una leggera rivisitazione, visto il particolare momento di flessione e le difficoltà contingenti che il Palermo sta attraversando. Per la gara di domenica contro il Chievo (ossia il prototipo di squadra che potrebbe risultare particolarmente indigesto ai rosa: non una prima della classe, non una compagine particolarmente dotata tecnicamente, unavversaria che cercherà di avere nellattenzione tattica e nel ritmo le sue armi vincenti) potrebbe risultare utile un ribaltamento di fattori: generosità, organizzazione e Il Palermo deve ritornare generoso non nel senso di regalare situazioni di contropiede tre contro tre, come quella che mercoledì sera ha dato il là alla segnatura del Lecce. Di quella generosità è meglio non averne mai troppa. Piuttosto occorre cercare di spendersi di più e meglio nel pressing sullavversario, con la volontà di impedire alle menti altrui qualsiasi velleità di architettare incisive manovre dattacco. Serve, insomma, tenere il campo con il piglio di chi dice: Siete venuti a giocare qui? Bene, questo è il mio campo, il pallone lho portato io e quindi il gioco lo comando io. Intimorire è meglio che curare: prevenzione calcistica quotidiana. Per fare questo e farlo bene, occorre viepiù ritrovare i bilanciamenti dellingranaggio organizzativo: la squadra deve ritornare a muoversi come unentità compatta, mai sgranata, con i reparti vicini, movimenti accurati, tu sali che io ti copro, io tengo la palla e tu allarga lazione. Solo nel finale di secondo tempo a Lecce sè vista unarmonica azione dei terzini (Balzaretti principalmente) che, sfruttando il giusto temporeggiare di Liverani o delle punte palla al piede, trovavano il tempo corretto per la proiezione offensiva, proponendosi al cross e innescando elementi di forte apprensione nella difesa avversaria. Tanto che alla fine cè pure scappato il gol. Senza lutilizzo sistematico delle fasce il Palermo rischia di risultare eccessivamente monocorde. Il gioco sulle ali aiuta, inoltre, gli attaccanti (Miccoli e Cavani, di fatto non due panzer devasta difese) a togliersi di dosso la marcatura avversaria, svicolando con più facilità e piazzandosi con maggior profitto in area avversaria (vedi azione del pareggio siglato dalluruguagio). Infine il terzo elemento della triade deve necessariamente mutare rispetto alle partite fin qui giocate. Non più qualità, ma velocità. Perché? Semplice: perché mancherà Liverani. Non è una battuta di cattivo gusto per rimarcare lo scarso dinamismo del capitano, no assolutamente. E più la certificazione del dato che mancando lispirazione del suo qualificato sinistro la qualità di cui sopra verrà irrimediabilmente meno. Ma non si vive di sola qualità, altrimenti il Catania di Zenga non sarebbe dovè adesso (questa sì che è una battuta assai gustosa). Cè anche il ritmo, la rapidità di transizione (termine usato per la volta questanno da Mourinho e che adesso comincia a fare la propria comparsa anche in qualche commento dei colleghi della televisione: a dimostrazione di come siamo e resteremo sempre un popolo affascinato dallesotico). In pratica deve aumentare la velocità con cui la squadra riesce a ribaltare le situazioni di gioco, a passare dalla difesa allattacco. E ovvio che per far ciò occorre che il pallone circoli velocemente. Ma insieme alla sfera devono muoversi rapidamente anche i giocatori. Daltronde non era stata questa laurea indicazione di Ballardini a Simplicio: Il mister mi ha semplicemente detto di correre. Bene, è giunto il momento che la somma parola giunga allorecchie di tutti gli altri rosa!
senza categoria
Generosi, organizzati e… Nuova terna di valori per il Chievo
di Fabio Giacalone Qualità, organizzazione, generosità. La trinità ballardiniana di valori, che le squadre allenate dal tecnico ravennate devono manifestare concretamente sul.
© RIPRODUZIONE RISERVATA