di Simone Alibani Al ballo delle debuttanti, tenutosi questanno alla prima giornata di campionato, Napoli ed Udinese si presentarono con un gran bel vestito, profumate e impomatate a dovere come si conviene a tutte le cerimonie importanti ma, non appena arrivò sua maestà lInter, si misero a brontolare in disparte, consapevoli che la super corazzata di prime donne, Mourinho in testa, le avrebbe di li a poco rubato la scena. E allora ecco la risposta che non ti aspetti: Reja e Marino ordinano ai loro uomini di levarsi il frac e indossare pantaloncini e scarpette chiodate e di non pensare troppo ai riflettori quanto piuttosto a sgobbare duro sul campo. Detto fatto: gli azzurri e i bianconeri friulani, come i migliori Testimoni di Geova, prendono alla lettera le parole dei loro tecnici con risultati da bocca spalancata e occhi stralunati alla Totò Schillaci dei Mondiali 90: vittorie su vittorie in ogni campo, gioco frizzante, tifosi in delirio e, udite udite, primo posto in classifica che si sta sempre più solidificando; Napoli e Udinese costruttori di certezze, potrebbe essere il nuovo slogan che le due società chiederebbero volentieri in prestito alla Ras, la nota compagnia di assicurazioni. In un certo qual modo i risultati ottenuti in questi anni da Napoli e Udinese sono speculari, fatti di successi e consensi tali da abbattere, a suon di gol, le distanze chilometriche che separano il capoluogo campano da Udine. In meno di 4 anni la sapiente regia del patron De Laurentis, affiancato dalla professionalità assoluta del ds partenopeo Pierpaolo Marino, ha fatto spiccare il volo al suo Napoli che, dagli inferi della Serie C2 si è ritrovato col teletrasporto, in men che non si dica, nella massima serie del calcio nostrano; lanno scorso gli azzurri, dopo lIntertoto, approdarono in Uefa e questanno? Beh forse è ancora presto per dirlo ma se gente come Hamsik e Lavezzi, gioielli senza prezzo che la dirigenza partenopea sta già pensando di blindare con contratti faraonici, hanno dichiarato di aver preso gusto a guardare tutti dallalto verso il basso E cosa dire dellUdinese dellaltro Marino, che risponde al nome di Pasquale, da piacevole sorpresa a realtà consolidata del nostro calcio? Lanno scorso per i friulani il sogno Champions sfumò proprio nellultima parte del campionato, ma lo strapotere tecnico-agonistico dei bianconeri, unito alla sagacia tattica del su detto tecnico Marino, fanno pensare a tutti gli addetti ai lavori che forse questa è lannata buona per far breccia sullEuropa che conta. Se a queste motivazioni, confermate dai risultati, aggiungi un Di Natale super star, divenuto anche uno dei punti fermi della Nazionale di Lippi, il popolo di Udine può di certo dormire sonni tranquilli. Continua a volare il Milan di Ancelotti che, dopo labbaglio iniziale sembra aver trovato le giuste lenti da sole per non rimanere accecato. Ieri tra le mura amiche di San Siro i rossoneri, pur con qualche difficoltà, hanno archiviato la pratica Siena (2-1). Adesso la vetta della classifica è distante solo 1 punto. Prendi una donna, possibilmente Vecchia, trattala male e scrivile canzoni damore recitava una nota canzone. Che sia successo questo in casa Juve? Pare proprio di si: a far la parte dei cantautori ci pensano prima Amauri, il bomber pragmatico che, con le reti contro Real Madrid e Torino, risolleva i bianconeri (e soprattutto Ranieri) dalla crisi o presunta tale che secondo Tuttosport aleggiava nello spogliatoio di Del Piero e compagni e poi lintramontabile biondo caschetto di Cheb, Pavel Nedved: avere 36 primavere e non sentirle addosso, grande corsa, spinta e 2 gol che stendono al dallAra il Bologna di Arrigoni. Adesso la classifica sorride pure alla Vecchia Signora che, con i tanto alla moda lifting di questi tempi, sta ritornando a sentirsi bella. Da segnalare, infine, il nubifragio abbattutosi ieri sera allOlimpico, di una potenza tale da far porre fine anzitempo, al signor Tagliavento, alle ostilità tra Roma e Samp. Chissà se questa pioggia è interpretabile come quella de I promessi Sposi: nel capolavoro manzoniano lacqua era la metafora della purificazione che, scendendo violentemente su Milano avrebbe, di li a poco, debellato la peste. Nel caso della squadra di Spalletti, sempre in ritiro punitivo ordinato dalla presidentessa Rossella Sensi, si spera che ad essere debellata definitivamente sia la parola crisi.
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Fratello Napoli e Sorella Udinese: in vetta è nata una nuova famiglia… e lInter per ora rosica…
di Simone Alibani Al ballo delle debuttanti, tenutosi questanno alla prima giornata di campionato, Napoli ed Udinese si presentarono con un gran bel vestito, profumate e impomatate a dovere.
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