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Avellino-Ascoli:porte chiuse a cronisti, nota USSI

Niente pubblico ma nemmeno giornalisti, via libera però alle immagini delle tv a pagamento. E stata una partita a porte totalmente chiuse quella che dello stadio Partenio di Avellino dove, per.

Mediagol8

Niente pubblico ma nemmeno giornalisti, via libera però alle immagini delle tv a pagamento. E stata una partita a porte totalmente chiuse quella che dello stadio Partenio di Avellino dove, per il campionato di serie B, si sono affrontate la squadra irpina e lAscoli che ha vinto per 2-0. Limpianto è stato chiuso il 25 settembre scorso dal prefetto di Avellino, Ennio Blasco, che ha riscontrato la carenza del certificato di prevenzione incendi, nonchè di alcuni requisiti igienico-sanitari e di altro tipo. La società ha chiesto allAmministrazione comunale di effettuare al più presto i lavori necessari. La giunta ha disposto gli interventi necessari, ma al momento una soluzione ancora non si vede. La decisione del prefetto di Avvellino Ennio Blasco di proibire lingresso a tutti i media per linagibilità dello stadio Partenio di Avellino, alla partita tra gli irpini e lAscoli ha provocato una decisa reazione dellUssi (Unione stampa sportiva italiana). In una nota si spiega che "ad Avellino è accaduto qualcosa di irreale: una partita di calcio, di pubblico interesse, vietata agli operatori dellinformazione. Giornalisti, telecineoperatori, tecnici, non sono potuti entrare allo stadio. E chiaro che la decisione del prefetto Blasco ha violato il diritto di cronaca ed è di una gravità inaudita in quanto viola le disposizioni dellosservatorio del Viminale che ha definito i giornalisti parte integrante dellevento sportivò. E anche il protocollo scritto con la Lega calcio a professionisti anche per le partite a porte chiuse". Secondo lUssi linibizione agli operatori dellinformzione allingresso nello stadio Partenio rappresenta "una decisione che tocca anche lart, 21 della Costituzione". LUssi sostiene che "sarebbe stato forse da parte di tutti gli organi preposti, insistere per il rinvio della partita, considerando le condizioni in cui si è giocato con grave pericolo, evidentemente anche per quanti hanno comunque atraversato strutture inagibili dello stadio seppure brevemente. La presenza di ispettori di Lega, uffici indagini, antidoping non è da ritenere meno preoccupante di quella dei giornalisti". LUnione stampa sportiva italiana "chiede con effetto immediato risposte da organi di governo, Lega Calcio professionisti, istituzioni di categoria, affinchè una situazione così grottesca e lesiva per i diritti dinformazione non si ripeta".