Parola a Monchi.
serie a
Roma, la rivelazione di Monchi: “Cessione Salah? Ora vi spiego perchè l’ho venduto…”
Le dichiarazioni del ds giallorosso: "Per rispettare il Fair Play Finanziario non potevo fare altro che vendere Salah, l’obiettivo è quello di rimanere competitivi"
Il direttore sportivo della Roma, intervenuto ai microfoni del quotidiano spagnolo 'AS', ha raccontato la sua pazza estate, passata a gestire il mercato giallorosso - cercando di non tralasciare nessun dettaglio delle operazioni in entrata e in uscita portate a termine dal club -, svelando anche qualche retroscena legato proprio al calciomercato: "Sono andati via dodici giocatori, tra i quali nomi importanti come Strootman, Nainggolan e Alisson. Sono arrivati altrettanti calciatori, alcuni già affermati e altri che pensiamo possano accrescere il patrimonio tecnico della squadra. L’obiettivo è quello di rimanere competitivi. Sono venuto a lavorare a Roma con questa filosofia. Se si comprano dodici nuovi giocatori è perché sono convinto che sia questo il modo per raggiungere un obiettivo del genere. Ma dobbiamo essere cauti, non si deve pensare che tutto possa funzionare da subito, serve tempo e lavoriamo affinchè ne occorra il meno possibile. Questo inizio non ha fatto arrabbiare solo i tifosi - ha aggiunto il ds -, ma anche me e l’allenatore. Non siamo contenti ma ho tanta fiducia in questa squadra e nello staff tecnico. Capisco la delusione dei tifosi ma la Roma se vuole crescere deve comprendere che un brutto inizio di campionato è solo un momento di crisi. Questo sarebbe da grande club, con obiettivi a lungo termine".
Sulla cessione di Salah: "Non c’era altra scelta, si doveva vendere. Dovevamo fare i conti con il Fair Play finanziario e dovevamo incassare il più possibile per non incorrere in qualche sanzione dalla Uefa. Non abbiamo venduto solo Momo ma anche Ruediger, Mario Rui e Paredes".
Chiosa finale sul tecnico Eusebio Di Francesco: "L'ho scelto perché rispettava le tre caratteristiche che cerco in un allenatore: prima di tutto conosceva l’ambiente, è stato giocatore nella squadra che ha vinto lo scudetto. La seconda è che è italiano e avere un direttore sportivo straniero poteva bastare. La terza è che si tratta di tecnico capace di far crescere i giocatori, come ha dimostrato in passato. Lo ha fatto e in estate gli abbiamo rinnovato il contratto per un altro anno - ha concluso Monchi -".
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