Jonathan Biabiany è pronto a tornare in campo.
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Parma, Biabiany: “Sono a disposizione del mister, vogliamo conquistare la salvezza”
L'attaccante dei ducali ha parlato della sua voglia di tornare in campo per contribuire direttamente alla conquista della permanenza in Serie A
Dopo essere stato lontano dal campo di gioco per più di un mese a causa di un infortunio, l'esterno del Parma sarà nuovamente a disposizione del tecnico Roberto D'Aversa già al termine dell'attuale sosta per la Nations League. Il calciatore francese si è concesso ai microfoni di Gianlucadimarzio.com, esprimendo tutta la sua voglia di dare un contributo per il raggiungimento dell'obiettivo salvezza: "Sono molto contento di questa terza avventura al Parma, la città e la piazza mi piace molto e proprio per questo l'ho scelta. Dopo l’esperienza all’estero che non è andata bene, soprattutto a livello personale più che calcistico, ho ricevuto diverse proposte ma ho voluto il Parma proprio perché in passato mi ero trovato benissimo. Peccato per l’infortunio che forse ho subito perché sono arrivato dopo la preparazione, ma ho recuperato e sono andato in panchina con il Genoa. Ora sono a disposizione del mister. L’obiettivo di squadra è quello di raggiungere la salvezza il prima possibile, mentre a livello individuale vorrei tornare al 100% facendo vedere chi sono e soprattutto fare capire che l’ultimo anno è andato male non tanto per mie qualità ma per altri problemi. Allo Sparta Praga non erano inclini ad avere tanti stranieri nella stessa squadra. Essere fischiati dagli stessi tifosi non è stato facile".
Nel corso della sua carriera il classe '88 è stato costretto a fermarsi numerose volte, e fu addirittura vicino al ritiro quando gli fu diagnosticato un problema cardiaco: "Quando ho scoperto il problema cardiaco ero nel punto più alto della mia carriera, è stata una frenata. Il primo obiettivo era tornare in salute e poi tornare in campo. Dopo che sono andato in America a fare l’ultima prova ho avuto l’ok dei dottori e mi sono convinto di tornare. Ormai sono passati 4 anni e quasi mi sono dimenticato di quel momento. Fin dalla prima visita molto invasiva, il risultato era stato positivo e non ho mai pensato di dover smettere, ma se avessi dovuto farlo non avrei fatto drammi".
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