Il capitano del Palermo, Stefano Sorrentino, è stato intervistato da 'La Repubblica': fra i temi trattati dal portiere di Cava de' Tirreni anche la vicenda dei tre compagni di squadra 'epurati' dalla società (Enzo Maresca, Luca Rigoni e Fabio Daprelà). "Da collega, amico e compagno di battaglie, a livello umano dispiace. Però è anche vero che nessuno di noi si può permettere di entrare in situazioni che sono societarie e personali. Sono discorsi loro anche se mi dispiace - ha dichiarato Sorrentino -. Quanto è difficile fare il capitano a Palermo? Tanto. A volte mi ritrovo a parlare con mia moglie solo la sera quando siamo a letto prima di dormire perché durante il giorno non riusciamo a scambiare due parole. Quando dicono che a Palermo non è semplice essere capitano e giocatore importante è vero. Me ne sono reso conto. Però, nel bene e nel male, io vivo di stimoli e sfide e quindi sono nel mio ambiente. Avrò anche commesso errori ma cerco sempre di comportami nel miglior modo possibile, senza tralasciare niente e nessuno e mi faccio carico anche di problemi che non mi competono".
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