Il Palermo si è rivolto agli organi di giustizia federale per invalidare la delibera con cui i club di serie A hanno deciso di ripartire gli introiti per i diritti tv della stagione in corso. Secondo la legge Melandri il 40% degli introiti va diviso in parti eguali. Invece il ricorso (curato dagli avvocati Massimo Diana e Vittorio Rigo) mette in rilievo come i 60 milioni messi a disposizione per chi retrocede e i 7,5 milioni accantonati per chi si qualifica in Europa League hanno fatto scendere al 36% la soglia di legge. Il presidente rosanero Maurizio Zamparini, si legge sull'edizione odierna de 'La Gazzetta dello Sport', sostiene che quei 67,5 milioni andrebbero ripartiti in modo proporzionale ai ricavi. La battaglia legale è appena iniziata e non è escluso che possa sconfinare nella giustizia ordinaria.
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Palermo: Zamparini contro il paracadute. Il patron rosanero presenta ricorso
Il club rosanero presenta ricorso.
Il paracadute ha causato mugugni anche nella Lega di serie B, visto che da quest’anno, per chi scenda dalla A, il compenso economico sale a 60 milioni in totale. In particolare fa discutere il criterio secondo cui chi ha disputato le ultime tre stagioni in serie A vanta un appannaggio immediato di 25 milioni (il Verona per esempio ma anche Palermo, Udinese e Atalanta). A chi è reduce da due stagioni ne toccano 15, mentre chi vanta un solo torneo (come Carpi e Frosinone) ne avrà solo 10. Se il fondo utilizzato fosse di 45 milioni, i restanti 15 rimarrebbero nella disponibilità (per l’anno seguente se non va in A) di chi ha un curriculum con almeno tre tornei di serie A. Ecco perché i legali di area B stanno pensando a una tassa d’ingresso. Anche per evitare che lo strapotere economico di chi retrocede alteri gli equilibri tecnici del campionato.
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