"Escludendo i traumi, che non sono prevedibili, abbiamo avuto certamente alcuni sovraccarichi di natura muscolare, alcuni legati allo stress e alle Nazionali".
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Palermo, parla il preparatore atletico: “La verità su infortuni di Coronado e Aleesami. Ritiro lampo? Vi dico la mia…”
Le parole di Roberto Peressutti, preparatore atletico del Palermo: "Riteniamo Coronado guarito o comunque vicinissimo alla guarigione"
Parola di Roberto Peressutti. Il preparatore atletico del Palermo, intervistato ai microfoni di Stadionews, si è espresso sui diversi infortuni occorsi in questo avvio di stagione ai tesserati rosanero. Giuseppe Bellusci, Pawel Dawidowicz, Andrea Ingegneri, Haitam Aleesami, Michel Morganella, Gabriele Rolando e Norbert Balogh, sono i giocatori attualmente fermi ai box. "Secondo me quello che è successo al Palermo in questo inizio di stagione rientra in una casistica fisiologica - ha spiegato Peressutti -, nel senso che, in un mese, si possono registrare più infortuni e magari per il resto della stagione ne capiteranno meno. In passato ho già dovuto fronteggiare simili emergenze. Sicuramente senza gli impegni extra dei nazionali ci saranno grandi margini di miglioramento nella gestione dei carichi di lavoro".
ALEESAMI E CORONADO -"Emergenza infortuni? Va sicuramente gestita in maniera adeguata; i carichi a cui sono sottoposti i ragazzi non sono legati soltanto alle partite, ma anche ai lunghi viaggi e al fatto che in Nazionale giocano tanto e lavorano poco. Aleesami, ad esempio, è andato in Norvegia, ha giocato due gare (una in casa e una fuori), è tornato in Norvegia poi è tornato a Palermo, con stress e sbalzi di clima di cui bisogna tenere conto. Con i miei collaboratori e lo staff medico stiamo lavorando con attenzione, facendo secondo me un ottimo lavoro preventivo e di gestione della performance. Coronado? Quella di fermare un giocatore è sempre una decisione che va presa con l’allenatore, che deve valutare anche certe esigenze tecniche che non competono al preparatore. Anche per Igor la scelta è stata assolutamente condivisa: il tipo di problema muscolare che ha subito necessitava uno stop lungo oppure una gestione capillare che gli permettesse di essere comunque in campo, anche se ciò ha comportato tempi di recupero più lunghi. Toglierlo nei minuti finali rientra in questa logica di gestione, ma nelle ultime due partite bisogna dire che non ha più sentito fastidi. Lo riteniamo guarito o comunque vicinissimo alla guarigione".
RITIRO CORTO -"In realtà quando io, il mister e lo staff siamo arrivati le date del ritiro erano già state stabilite. Ci siamo adeguati e abbiamo messo tutta la nostra esperienza per coniugare le situazioni consolidate con le nostre esigenze. C'è però da dire che quello del ritiro come momento fondamentale per fare 'rifornimento' di energie fisiche è un mito da sfatare: non si riempie il serbatoio solo nei 25 giorni di preparazione estiva; ci sono sempre interventi settimanali che ci permettono di monitorare 'il motore' e farlo girare sempre al meglio. I dati che immagazziniamo, grazie alle apparecchiature scientifiche che utilizziamo, sono importanti per fare certi tipi di valutazione, ma come dice il tecnico anche l'occhiometro vuole la sua parte. L’esperienza ci può far vedere delle cose nascoste dietro una montagna di numeri. Da tutti gli allenatori ho imparato qualcosa", ha concluso.
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