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Palermo: blitz Guardia di Finanza. Indagato anche il figlio di Zamparini. Ecco cosa potrebbe accadere…

Palermo: blitz Guardia di Finanza. Indagato anche il figlio di Zamparini. Ecco cosa potrebbe accadere…

Indagato anche il figlio di Zamparini, assieme a cittadini lussemburghesi e un commercialista del Nord. L’inchiesta punta i riflettori su alcuni trasferimenti di capitali all’estero.  

Mediagol28

di Nunzio Alessandro Bellomonte. 28-07-2017

La Guardia di Finanza è tornata. Nella giornata di ieri sono stati effettuati nuovamente dei controlli negli uffici del Palermo calcio.

C’era da recuperare altro materiale, da effettuare verifiche rispetto alle prime acquisizioni del 7 luglio, da individuare eventuali riscontri alle difese prospettate da Maurizio Zamparini e dagli altri indagati, italiani e non solo. Indagato anche il figlio del presidente del Palermo. Nell’indagine, secondo quanto riportato dal 'Giornale di Sicilia', sono coinvolti anche cittadini lussemburghesi, ma i nomi non vengono ancora fuori. Trapela solo il nome del figlio diZamparini, Paolo Diego, indagato assieme al padre e a un commercialista del Nord.

LA REAZIONE DI ZAMPARINI - Il numero uno della società intanto, attraverso gli avvocati Enrico Sanseverino e Francesco Pantaleone, ha fatto ricorso al tribunale del riesame: per questo il pool coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca ha la necessità di acquisire tutti gli elementi a supporto della perquisizione e dei sequestri di materiale, effettuati tre settimane fa, per evitare di dover restituire ciò che era stato portato via. La lunga permanenza degli uomini del Nucleo regionale di polizia tributaria nella sede del club, in viale del Fante, dalle 9 alle 17, dopo le prime dieci ore all’inizio del mese, lascia capire che l’indagine è in pieno svolgimento, ma potrebbe essere a un punto di svolta. Finora gli investigatori si muovono nel senso dell’accertamento di episodi di appropriazione indebita, riciclaggio, impiego di proventi illeciti, autoriciclaggio, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte e falso in bilancio aggravato dalla transnazionalità. In altre parole, operazioni illecite effettuate anche all’estero, trasferimenti di capitali, riutilizzo di denaro frutto di altri reati sono i principali oggetti delle verifiche. Ma gli accertamenti sono nati anche nell’ambito delle competenze civili della Procura. E per adesso l’analisi approfondita, affidata ad alcuni consulenti, di bilanci e pezze d’appoggio a sostegno degli spostamenti di poste e cifre, dell’elaborazione di attivi e passivi, non è finalizzata solo a verificare l’eventuale falso in bilancio, reato che è grave ma non gravissimo, quanto piuttosto la reale consistenza dei debiti della società rosanero. Zamparini ha ammesso circa 40 milioni di «rosso». Gli inquirenti non commentano in alcun modo, non smentiscono ma nemmeno confermano che si tratti «solo» di questo debito.

POSSIBILI SCENARI - La Procura è chiamata a verificare la tenuta e la solvibilità delle aziende private e può pure avanzare l’istanza di fallimento. Un’ipotesi che rimane sullo sfondo, per adesso non formulata ma nemmeno esclusa: se verrà promossa, metterebbe in moto un meccanismo complesso, potenzialmente pericoloso, si legge nell'edizione odierna del 'Giornale di Sicilia'. L’eventuale sentenza di fallimento potrebbe investire infatti la tenuta della società e aprire lo scenario a un reato molto più grave, la bancarotta fraudolenta. Ma allo stato non c’è o non ci sarebbe nulla: non si sa per quanto tempo.