palermo

MANTOVANI:”MIA STORIA ROSA.IO E ABEL…”

MANTOVANI:”MIA STORIA ROSA.IO E ABEL…”

Andrea Mantovani saluta Palermo e il Palermo. Il difensore originario di Torino ha risolto il contratto con il club rosanero e adesso è pronto per un'altra avventura. In esclusiva ai microfoni.

Mediagol8

Andrea Mantovani saluta Palermo e il Palermo. Il difensore originario di Torino ha risolto il contratto con il club rosanero e adesso è pronto per un'altra avventura. In esclusiva ai microfoni di Mediagol.it, il calciatore classe '84 ha voluto ripercorrere le tappe fondamentali della sua esperienza in rosa. "Sono arrivato a Palermo con tante aspettative e tante speranze di poter far bene - ha iniziato Mantovani -. Dovevamo affrontare l'Europa League e sono arrivato con grande entusiasmo. La prima stagione dopo l'addio di Pioli è stata difficile. Sono stato messo da parte inaspettatamente. Poi verso dicembre sono stato ripescato dal mazzo e messo nelle condizioni di poter far bene. Da lì in poi ho giocato sempre, ho fatto due gol, sono diventato un punto di riferimento per la squadra e sono stato anche capitano. Abbiamo finito decentemente come squadra e personalmente sono rimasto molto contento - ha aggiunto -. La seconda stagione è iniziata con Perinetti che mi ha un po' issato a baluardo della difesa da cui non si poteva prescindere. Ha evitato qualunque trattativa nel corso del mercato, voleva che rimanessi per giocare. Il campionato è iniziato, ma dopo sei partite mi sono fermato per un infortunio grave quando mi si è rotto il crociato. L'anno dopo sono andato in prestito al Bologna, anche lì per alleggerire il monte ingaggi della società che era andata purtroppo incontro a una retrocessione. Per me era importante confrontarmi e rimettermi a posto, fare vedere a tutti che ero guarito. Ho giocato 22 partite ed essendo in prestito e reduce da un infortunio è stato comunque un buon bottino. Mi sono ripresentato a Palermo, abbiamo parlato con la società ed è finita come sapete. La gioia più grande è il gol fatto al Barbera contro il Genoa, il mio primo gol in rosanero. E' stata anche una rivincita per i mesi in cui non ho giocato. Il momento più brutto è coinciso con l'infortunio e la retrocessione finale, un grande dispiacere per tutti. In quella stagione io ed Hernandez, due elementi importanti per la squadra, ci siamo rotti il crociato a distanza di poche settimane. Abbiamo fatto la riabilitazione sapendo di non poter aiutare la squadra in quei momenti difficili", ha concluso il centrale ex Bologna.