zamparini

Lino Banfi ci scherza su: “Canà avrebbe allenato il Palermo. Zamparini ha in mente di retrocedere? Ecco cosa penso”

Lino Banfi ci scherza su: “Canà avrebbe allenato il Palermo. Zamparini ha in mente di retrocedere? Ecco cosa penso”

Le parole dell'attore comico Lino Banfi sulla situazione del Palermo.

Mediagol28

di Nunzio Alessandro Bellomonte.

Il Palermo come la Longobarda di Oronzo Canà. Una situazione, quella della compagine siciliana, che con toni scherzosi è stata accostata al famoso film sul calcio, “L’allenatore nel pallone” con protagonista Lino Banfi. Ed è stato proprio l'attore comico ai microfoni di 'Rotocalcio.org', ad esprimere il suo parere sul momento delicato del club rosanero. Queste le sue parole:

"La situazione del Palermo può essere paragonata al film 'L’allenatore nel pallone'? Tra i tanti allenatori che si sono seduti sulla panchina rosanero conosco solo Iachini che è un amico. Non conosco il presidente Zamparini, ma posso dire scherzosamente, non come Banfi, ma come Oronzo Canà che avrei allenato volentieri il Palermo perchè adoro la città. Ora non so Zamparini cosa ha deciso di fare, perché ha sempre la testa che cambia sempre l’allenatore. Io come Oronzo Canà posso dargli dei consigli, ma più di questo non posso fare. Zamparini avrebbe in mente una retrocessione? In questo caso ci sarebbe una similitudine con il presidente della Longobarda? Un po’ c’è, ma non credo sia intenzionale, però tutto può essere. Magari Zamparini ha pensato di andare in B e fortificarsi dal punto di vista finanziario, ma non credo a questo. Il Presidente è anche un uomo d’affari che è stato tanto tempo all’interno del mondo del calcio, quindi credo sia stato un po’ sfortunato come lo sono stati i palermitani. Ma anche se dovesse accadere non credo muoia nessuno se per un anno uno va in Serie A, poi ritorna in Serie B e l’anno successivo ritorna in A. Cercherò di consigliare io il “raghezzo” Zamparini. Penso che il Palermo abbia la possibilità di salvarsi però non bisogna sbagliare più, deve vincere sempre altrimenti so’ “chezzi” come si dice in inglese".