"Come la Juve ha ripreso a volare affidandosi alla sicurezza del 3-5-2, così il Milan s’è rimesso a correre semplicemente recuperando un 4-4-2 vintage, forse, ma ordinato ed efficace: tanto alla fine Bacca la mette dentro e risolve metà dei problemi. Anche contro il Palermo il colombiano non perdona, come un cow-boy spietato di Tarantino: gol alla prima palla. Se poi Goldaniga regala gentilmente il più inutile dei rigori a Niang, esatto: la partita finisce in cassaforte in poco più di mezzora, 0-2 e non c’è neanche da dannarsi. Tanto l’elettroencefalogramma del Palermo è piatto. Totalmente piatto". Questa l'analisi de 'La Gazzetta dello Sport' di Palermo-Milan, match giocato ieri sera al Renzo Barbera e valido per la ventitreesima giornata di Serie A. "Insomma, s’è capito, non è l’esame da grandi che ci si aspettava dopo il derby – imbarazzante la facilità con la quale sono arrivati i tre punti – e le interrogazioni più serie sono rimandate ad altra data. Ma è la classifica quella che conta. Vincono le prime, sì, ma dietro Empoli, Sassuolo e Lazio stanno rifiatando e Mihajlovic comincia a vedere l’Europa. Invece Schelotto potrebbe cominciare a preoccuparsi: alle sue spalle non si sono arresi. E forse il tecnico argentino ci mette un po’ del suo in questa sconfitta: con la comprensibile voglia di studiare, aggiustare la scacchiera tattica e sorprendere. Dopo neanche dieci minuti, infatti, il 4-3-3 degli ultimi turni – interpretato molto liberamente da Vazquez, più trequartista che esterno – si trasforma in un 4-2-3-1 più nobile ma alla lunga meno utile. L’idea del tecnico argentino è chiara: liberare il fantasista dalle cure di Kucka, che ha l’evidente compito di aggredirlo quando la sua manovra passa dal centro, lasciandolo più tranquillo tra le linee - si legge -. Solo che così le distanze del Palermo si allungano. Hiljemark, l’unico che colleghi le gambe al cervello, deve allargarsi, e il centrocampo s’impoverisce terribilmente: Jajalo e Chochev, trovateci un regista tra i due per favore, non possono reggere il confronto con Kucka-Montolivo, quanto meno per mestiere. [...] Sorrentino i miracoli li fa, non però gli straordinari. E anche il 2-0 comunque arriva dall’entrata dall’altro lato di Antonelli che, contro Struna, sembra CR7 per come s’infila: dalla respinta nasce il rigore per lo sciagurato braccio di Goldaniga che aveva il tempo per tagliarsi i baffi mentre rinviava. E due al 33’. Game over. [...] Il Palermo è invece messo male. Dall’arrivo di Schelotto è stata tutta una discesa: successo con l’Udinese, pari con il Carpi e sconfitta con il Milan che delle tre è la più difficile, sì, ma affrontata nel peggiore dei modi. Non c’è reazione allo svantaggio (una volta sotto il Palermo non è mai riuscito a vincere), non c’è grinta, il pressing è appena accennato e la manovra si sviluppa per iniziativa dei singoli. I limiti difensivi sono evidenti e Sorrentino non potrà sempre nasconderli, le 'follie' di Goldaniga preoccupanti. Urge un play perché Jajalo non lo è (Cristante?) e soprattutto chiarire la situazione Vazquez: che così, un po’ indolente e sempre lontano dall’area, può fare tutti dribbling che vuole, e ricevere altrettanti falli, tanto non è mai pericoloso. Poi è anche vero che non c’è più Dybala accanto, ma pensare di essere salvi sarebbe un bel guaio".
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Gazzetta: “Palermo, non pensare di essere salvo. Rosa mai pericolosi, Schelotto in discesa. Antonelli sembrava CR7…”
Palermo-Milan, l'analisi del match della 'Rosea'.
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