serie b

Di Donato: “Sarei rimasto a vita a Palermo. La gestione societaria non mi è piaciuta, la promozione è essenziale per le sorti del club”

Di Donato: “Sarei rimasto a vita a Palermo. La gestione societaria non mi è piaciuta, la promozione è essenziale per le sorti del club”

L'ex capitano rosanero ha analizzato la stagione del Palermo che sta vivendo un periodo negativo in termini di risultati e prestazioni

Mediagol77

Daniele Di Donato ricorda la sua esperienza al Palermo.

L'ex capitano rosanero, protagonista del doppio salto dalla C alla A, ha ripercorso la sua carriera al club di Viale del Fante e analizzato la stagione vissuta finora dalla compagine guidata da Bruno Tedino. Queste le dichiarazioni rilasciate dall'ex centrocampista ai microfoni di zonacalcio.net.

"Avevo manifestato la volontà di rimanere a vita a Palermo, perché per me è una piazza unica. A maggior ragione dopo il salto dalla C alla A mi sarebbe piaciuto giocare almeno una partita nella massima serie con la maglia rosanero. Purtroppo, la società ha fatto le sue scelte e ha deciso che non rientravo più nei piani, allora ho dovuto lasciare. Per fortuna, il mio esordio col Siena è coinciso con la partita di Palermo e quindi mi sono potuto gustare il ritorno dei rosa in serie A direttamente dal campo, un’emozione unica! Il Palermo ha avuto giocatori fenomenali negli ultimi anni. Se non li avesse venduti, ora lotterebbe per il titolo. Il paragone con il Napoli è emblematico: quando la squadra di De Laurentiis acquistava Cavani, la società rosanero lo vendeva. L’imprenditore campano ha fatto investimenti importanti e ha avuto un grosso ritorno, in termini tecnici ed economici. A Palermo, invece, non hanno ragionato sul lungo periodo. Relativamente al rapporto tra il Presidente e i tifosi, penso che le contestazioni della piazza non dipendano tanto dalle cessioni, quanto dalla gestione dissennata. Recentemente, ci sono stati troppi cambi di tecnici e dirigenti. Sembrava quasi che Zamparini lo facesse apposta: un anno, ha cambiato quasi un allenatore a settimana. Alla lunga, queste cose si pagano e il popolo palermitano si è stufato. Anche le presunte cessioni agli arabi prima e a Baccaglini poi hanno lasciato di stucco la piazza, che si è sentita raggirata delle chiacchiere. Peccato, perche Zamparini ha fatto vedere un gran calcio ai tifosi, ma ora ha esaurito tutto il credito accumulato. I calciatori e il tecnico fino a poco tempo fa hanno realizzato un capolavoro, pur fra scetticismo e diffidenza. Adesso più che mai bisogna stringersi attorno alla squadra, perché dobbiamo tornare inserie A. A giugno, ci sarà spazio per fare altre valutazioni. La promozione è essenziale per le sorti del club: mancare il traguardo aprirebbe brutti scenari. Non è più il Palermo sicuro e autorevole di qualche mese fa, in grado di imporsi su tutti i campi. I calciatori sembrano aver perso certezze, e subentrata la paura di non farcela. Non è il gruppo dei tempi di lachini o Guidolin, ma sono questi ragazzi che hanno portato la squadra al vertice e hanno tutte le possibilità per centrare l‘obbiettivo. Il pubblico, però, deve aiutare la squadra".