"Come tornare alla Juventus? E’ un punto di arrivo, ogni giocatore deve averlo in testa. Ci arrivi quando pensi di essere completo, poi sei lì e ti accorgi di non esserlo e se cogli cosa manca puoi fare la differenza".
serie b
Brignoli: “Da piccolo facevo ciclismo, lì ho imparato a non mollare. Le emozioni provate con Pantani…”
L'estremo difensore rosanero ricorda il passato da ciclista, sport che lo ha fatto crescere mentalmente in giovane età
Migliorarsi giorno dopo giorno, questo uno dei segreti di Alberto Brignoli che nonostante il passato in bianconero non ha visto nella Juventus il punto conclusivo di un cammino di crescita, ma anzi l'inizio di quello di perfezionamento per poter conquistare un posto tra i pali dei grandi. La rescissione contrattuale con i campioni d'Italia negli scorsi mesi e l'arrivo a Palermo in estate sono tutti passaggi che il classe '91 ha fatto con cognizione di causa nel tentativo di fare un passo in più, migliorarsi e diventare più forte. Ma a forgiare la mentalità e la tempra del rosanero non c'è solo il calcio, con il ciclismo praticato in giovane età che ha fatto la differenza per diversi aspetti: “Il ciclismo mi fa formato il carattere, ho corso dai 6 ai 10 anni, ho imparato a non mollare. Non avevo il telefonino, se mancavano 30 chilometri non potevo farmi venire a prendere: mi sforzavo e tornavo, se mi avessero aiutato sarebbe stata una scorciatoia. Nel calcio hai altri 10 che ti possono aiutare, nel ciclismo o ci sei o non ci sei- le parole di Brignoli alla Gazzetta dello Sport-. Penso a Pantani in salita, la cosa più bella, emozioni che nel calcio ho provato raramente. Favoriti per il Giro? Mi sono un po’ disinnamorato dopo quello che è successo a Pantani, vedere lui era come vedere la finale del Mondiale. Speriamo lo vinca un giovane. Tra i giovani di B chi farà strada? Vicario del Venezia e Montipò del Benevento. Il numero 1 al Mondo è invece Buffon. Quello che ha dato Buffon a questo ruolo è il massimo. Alla Juve mi chiamava per andare ad allenarmi con lui, a luglio!”.
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