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Trapani: accusa corruzione all’ex presidente, giudice dichiara non luogo a procedere

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Il sequestro aveva interessato beni mobili ed immobili, terreni, quote azionarie e rapporti finanziari.
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"Non è in grado di partecipare coscientemente al processo Vittorio Morace, capostipite della famiglia di armatori proprietaria della Liberty Lines, finito sotto accusa per corruzione. Il gup di Palermo, sulla base di una perizia medica chiesta dal suo legale, l’avvocato Sergio Monaco, ha dichiarato nei suoi confronti il non luogo a procedere in relazione alla malattia che lo ha colpito. Sono stati inoltre dissequestrati beni per 10 milioni di euro sequestrati nei mesi scorsi dalla Dia". Lo riporta il Fatto Quotidiano.

A luglio, come riportato da AdnKronos erano stati sequestrati dalla Dia di Trapani "beni mobili ed immobili, terreni, quote azionarie e rapporti finanziari, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro".

Il provvedimento era stato emesso, su richiesta congiunta del Procuratore della Repubblica di Palermo Francesco Lo Voi e del direttore della Dia, Giuseppe Governale, dal Tribunale di Palermo sezione misure di prevenzione.

Secondo quanto riportato, i beni sequestrati erano quasi tutti riconducibili alla persona di Vittorio Morace: quote della Liberty Lines spa per circa cinque milioni e mezzo di euro, conti correnti per due milioni e 300 mila euro e beni immobili per due milioni e 400 mila euro. Al figlio di Morace, Ettore, erano state invece sequestrate delle quote della Liberty lines per un valore di 175 mila euro.

Vittorio Morace, il figlio Ettore e la società Liberty Lines spa, erano stati già destinatari nel 2017 e nel 2018 di misure cautelari in seguito ad un'indagine giudiziaria relativi a delitti contro la Pubblica Amministrazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Palermo: "I due, in particolare, 'avvalendosi di pubblici ufficiali corrotti, attraverso l'articolata predisposizione di bandi di gara ad  hoc nel settore de collegamenti marittimi a mezzo navi veloci con le  isole minori (Eolie ed Egadi), avrebbero ottenuto numerosi vantaggi  amministrativi indebiti, beneficiando altresì di finanziamenti  pubblici regionali non spettanti per importi milionari, che gli  consentivano di conseguire eccezionali utili d'impresa'".

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