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Serie A, l’ex preparatore atletico del Palermo Bordon: “Attenti agli scontri. C’è una cosa che farà la differenza”

foto mondoudinese.it

Il vademecum dell'ex preparatore atletico di Palermo e Parma in vista della ripresa della Serie A: "Bisognerà gestire con attenzione i carichi di lavoro"

Mediagol22

Il vademecum di Claudio Bordon.

A metà giugno i giocatori di Serie A torneranno in campo. Si partirà dalle semifinali di Coppa Italia, per poi proseguire con i recuperi della venticinquesima giornata del massimo campionato. Un calendario fitto di impegni, a distanza di almeno 72 ore tra loro, necessario affinché la stagione termini entro i primi di agosto. In questo contesto, complice lo stop dettato dal lockdown legato all'emergenza Covid-19 e il clima estivo, sarà necessario prestare attenzione alle condizioni fisiche dei giocatori.

L'ex preparatore atletico di Palermo e Parma, tra le colonne del Gazzettino di Parma, ha illustrato alcune regole da seguire per evitare di incorrere in brutte esperienze e, dunque, condizionare negativamente questa seconda metà della stagione. Dritte fondamentali, che potranno essere utili soprattutto a quelle squadre che devono dare la spinta per conquistare ciò che ancora può essere ottenuto sul campo.

"Ritengo - dice Bordon - che i giorni stabiliti per la ripresa fisica siano sufficienti. Il problema grosso nasce dal fatto che è stato perso il nesso dal punto di vista coordinativo: mi riferisco al gruppo, alle coordinate del gioco. Dal punto di vista coordinativo e neuromuscolare sono stati persi i requisiti, per questo credo sia più difficile riprendere. Gli infortuni? Se guardiamo alla Bundesliga, non sono tanto i problemi muscolari a preoccupare, quanto gli scontri di gioco. Gli infortuni sono connessi alla capacità di adattamento al lavoro, perché bisogna allenarsi in gruppo. Non va dimenticato che il calcio è uno sport di contatto, a maggior ragione non è stato facile gestire questo periodo. Gli staff, e la lettura dell’allenatore, faranno la differenza, perché si partirà tutti dallo stesso livello".

"Quando perdi gli schemi-motori di base, i problemi aumentano. L’esempio banale è il non indossare le scarpe da calcio, che crea un disagio perché spunta qualche vescica ai piedi e allora devi stringere i denti. Sono problemi. E’ come quando torni da una vacanza al mare, ossia da un periodo in cui non hai indossato scarpe chiuse. Tutti, in qualche modo hanno lavorato in queste settimane di lockdown, ma certo chi aveva la casa con un giardino si è mosso meglio, pertanto avrà un piccolo vantaggio in più. E poi, gli atleti dovranno riprendere a 'fare velocità' con le relative contrazioni muscolari".

Uno dei fattori determinanti sarà anche quello relativo al clima: "Il caldo sarà un fattore limitante, però le partite saranno interrotte per far reintegrare i liquidi. L’idratazione è importante, così come lo sarà capire quanto i ragazzi hanno speso dal punto di vista mentale in questo periodo di grandi incertezze: qualcuno è rimasto con la famiglia, qualcun altro da solo, ciascuno di loro ha gestito lo stop in modo personale. Il fatto che non siamo più abituati ad avere contatti è un problema. Acclimatarsi, acquisire minutaggio, sono aspetti importanti e preparano alla performance. L’atleta sa adattarsi, l’importante è farglielo fare progressivamente, gestendo i carichi di lavoro. E poi, ci sono le seconde linee, che andranno curate. Anche perché, saranno loro a fare la differenza. Le squadre con le rose più ampie sono avvantaggiate".