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Palermo, Mirri: “Più controlli nel calcio, ecco qual è l’elemento portante del mio progetto”. E su Zamparini…

Le dichiarazioni del numero uno del club rosa, Dario Mirri, nel corso dell'evento "Comunicare lo sport. Il calcio e la sua Nazionale"

Mediagol93

Il "Renzo Barbera" si prepara ad ospitare gli uomini di Roberto Mancini.

Dopo il successo conquistato contro la Bosnia, gli azzurri, sono pronti a tornare in campo per affrontare l'Armenia a Palermo. Proprio alla vigilia della sfida, presso la sede dell'Ordine dei giornalisti, si è svolto il corso di aggiornamento "Comunicare lo sport. Il calcio e la sua Nazionale" a cui hanno partecipato diverse figure legate - e non - alla Nazionale italiana di calcio. Tra i tanti presenti anche il presidente dell'SSD Palermo, Dario Mirri, il team manager degli azzurri, Gianluca Vialli, l'ex calciatore Paolo Rossi, il giornalista Enrico Varriale, e infine il responsabile della comunicazione della FIGC Paolo Corbi. Intervenuto ai microfoni dei giornalisti presenti, proprio il numero uno del club rosa Dario Mirri, si è soffermato a parlare di svariati temi caldi legati al Palermo e alla Serie A. Uno su tutti quello relativo al razzismo negli stadi.

"Ricordo quando abbiamo perso una partita in casa con la Roma, nel mio cuore le sconfitte non si dimenticano: quel giorno Gervinho ci fece a fette, quella stessa domenica ci furono cori razzisti e "buu". Al secondo gol di Gervinho, i tifosi palermitani applaudirono per celebrare le sue gesta, perchè il nostro è un popolo accogliente. L'elemento portante del Palermo è lo sviluppo secondo principi di trasparenza e controllo. La nostra società è l'unica in Italia che ha un collegio sindacale, organo di controllo reale, che se esercitato non consente bilanci con dei dubbi, marchi che vendono venduti o plusvalenze realizzate. Oggi il calcio ha questi elementi difficoltà, certamente non sarò quello che difende Zamparini, non sono tra gli integralisti. Mi abbonavo pur essendo il più critico di tutti. Non credo, tuttavia, che la punta dell'iceberg che era il Palermo di Zamparini sia peggio di tante altre squadre. E' che purtroppo ogni anno ci sono tifoserie e città che soffrono, di fallimenti, come Parma, Bari e Avellino. Oggi non credo che ci sia politica che possa unire come il calcio che, per questo, ha una grande responsabilità. Credo che si debba migliorare e non pensare di essere i più bravi solo perchè si vincono le partite, bisogna che ci siano più controlli: per questo noi ci siamo dotati di un controllo vero, autentico. Azionariato popolare? Si tratta di elementi di partecipazione, non nascono certo per speculazione. Sono dei percorsi lenti, ci vorrà del tempo però è chiaro che il calcio è dei tifosi". 

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