Razzisti e violenti hanno ancora in mano il calcio
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Palermo-Marina di Ragusa, spalti pieni ma qualcosa va storto: lo striscione choc per Speziale e i cori della Sud…
Il calcio si sporca ancora, tra violenza e discriminazioni: anche il Palermo nel mirino per lo striscione in favore di Antonino Speziale e non solo
Il noto giornalista Maurizio Crosetti, tra le pagine dell’edizione odierna della ‘Repubblica’, riassume con tali parole quanto accaduto negli Stadi nell’ultimo weekend, sia tra i professionisti che tra i dilettanti. Ad essere sotto accusa, come spesso accade, sono i diversi ultras che si macchiano di gesti violenti e discriminatori non ancora debellati dal calcio moderno: “La retorica li ha sempre voluti marginali, pochi o non moltissimi, sbandati ma fedeli, in qualche modo romantici — si legge sul quotidiano — Invece il cuore del tifo ultrà è sempre più spesso invaso dal male”.
Nel mirino, ieri, sono finite anche Palermo e Lecce per degli striscioni choc che inneggiano alla scarcerazione di Antonino Speziale, condannato per l’omicidio preterintenzionale dell’ispettore Filippo Raciti. L’ultrà il 2 febbraio 2007, quando avvennero gli scontri a seguito del derby Catania-Palermo, era ancora minorenne. Il giovane terminerà di scontare la sua pena nel 2021, in quanto il Tribunale di sorveglianza di Palermo ha rigettato la richiesta di affidamento al servizio sociale e dichiarato inammissibile la concessione degli arresti domiciliari. Intanto, nonostante la magistratura a più gradi di giudizio abbia confermato la colpevolezza del tifoso catanese, gli esponenti della Curva Nord 12 continuano a professare la sua innocenza: “Gli ultras non dimenticano, Speziale libero”, recita uno degli striscioni apposti sulle cancellate del ‘Renzo Barbera’ pochi istanti prima dell’inizio del match contro il Marina di Ragusa.
E tra gli spalti, mentre gli uomini di Rosario Pergolizzi tentano di conquistare sul campo la quarta vittoria consecutiva, si sentono cori contro le forze dell’ordine e a tematiche politiche, che con il calcio hanno ben poco a che fare. In Curva Sud, poi, continua la querelle tra gli ultras e coloro che si sono abbonati — tra cui donne e bambini —, a cui viene impedito di assistere alla gara dal proprio posto.
Da tempo il calcio attende di essere ripulito. Un richiamo all’ordine, nonché netti provvedimenti, dovrebbero arrivare dall’alto: “Un'altra forza, pure questa pubblica ma diffusa, sociale e anche privata (i club lo sono) deve correre il rischio e andare contro, deve isolare il male circondandolo di civiltà, senso della legge, rispetto, educazione, fermezza”.
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