"Penso vivamente che il 2020 possa essere l’anno entro cui si possa finalmente avere a Palermo il tanto e atteso centro sportivo".
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Mirri: “Centro sportivo entro la fine del 2020, non è impossibile. Tutto sul restyling del Barbera e gli obiettivi che ci siamo posti con Di Piazza”
"Non capisco perché i tifosi disposti a partecipare all'azionariato al momento siano soltanto duecento, piuttosto che 10 mila"
Il presidente del Palermo, Dario Mirri, pensa in grande. Il suo obiettivo, oltre quello di riportare la squadra nelle categorie che le competono vuole realizzare un centro sportivo e ristrutturare l'impianto dello stadio Renzo Barbera. Intervistato da Palermo Today, il numero uno del club rosanero ha poi proseguito: "Via le barriere dal campo, inizieremo dalla tribuna. Bisogna avviare una rivoluzione sportiva, ma anche e soprattutto sociale".
Fin qui l'azionariato popolare non sta dando le risposte che la società di via Villa Malta si aspettava: "Non capisco perché i tifosi disposti a partecipare all'azionariato al momento siano soltanto duecento, piuttosto che 10 mila. Chi ha fatto l’abbonamento lo ha fatto esclusivamente come atto d’amore nei confronti della squadra e della società, e quindi mi chiedo quale sia la differenza con l'azionariato. Osservare e poter giudicare, è questo quello che un tifoso dovrebbe volere dalla società, considerato sopratutto quanto accaduto negli ultimi anni. Non mi aspettavo tutta questa diffidenza sull’argomento dell’azionariato, anche perché ciò che mi dispiaceva di più quando ancora non ero presidente era proprio il non sapere. Avevo la sensazione che ci fosse un muro fra noi e la società, nonostante seguissi costantemente il Palermo. Da parte mia c’era sempre il desiderio di sapere qualcosa in più e questa mancanza di conoscenza mi faceva soffrire parecchio".
Mirri detiene il 50% del Palermo, il 40% è dell'imprenditore italo-americano Tony Di Piazza e il restante 10% è destinato proprio all'azionariato popolare: "Sia io che Di Piazza non abbiamo alcuna aspettative economica, non abbiamo finalizzato questo progetto per centrare degli obiettivi economici, questo ovviamente dev’essere chiaro un po’ a tutti. Il tema è legato solo e soltanto al coinvolgimento, alla trasparenza e alla rivoluzione. E’ probabile che in futuro decideremo di rilanciare discorsi di questo tipo, magari aprendo nuovamente ai tifosi azioni della società. Questo è soltanto un inizio e sono convinto che con il passare del tempo riusciremo a coinvolgere tante altre persone. Il mio sogno, così come quello di Tony Di Piazza è quello che la città partecipi realmente, perché noi vogliamo essere una comunità. Si vince e si perde, ma insieme. Siamo tutti un'unica cosa".
Per la costruzione del centro sportivo Mirri si sta impegnando in prima persona, il suo desiderio è quello di realizzarlo nel più breve tempo possibile: "Nelle ultime settimane ho avuto modo di incontrare sia il Comune che la Regione, perché nel territorio palermitano non ci sono molti terreni privati così vasti. Un ipotetico centro sportivo dovrebbe avere almeno quattro campi, anche se il numero perfetto penso sia cinque. Voglio ringraziare personalmente sia l’assessore Gaetano Armao che il sindaco Leoluca Orlando per il tempo che stanno dedicando alla causa Palermo per la ricerca di un terreno che sia congruo alle nostre esigenze".
La zona non è ancora stata individuata, le possibili scelte sono quattro: "Al momento stiamo ragionando su quattro terreni già visionati, il mio intento è quello di presentare il progetto entro la fine dell’anno. Ciò che mi auguro vivamente è che alla fine il terreno possa essere individuato in città, perché penso che per il Palermo, e per Palermo, sarebbe davvero un’occasione più unica che rara. Farlo fuori, in zone limitrofe alla città invece rappresenterebbe una sconfitta per tutti. Pensiamo ad esempio a un centro sportivo in un quartiere come lo Zen, sono sicuro che permetterebbe ai ragazzi di integrarsi e di vivere in un clima di aggregazione e di condivisione di sani valori. Il calcio, lo sport in generale è anche e soprattutto questo: regole e aggregazione".
Per quanto riguarda i tempi il presidente del Palermo resta ancora vago, ma la speranza è quella di completarlo entro il prossimo anno: "So che i tifosi vogliono sentire parlare di tempistiche e a loro mi sento di dire che le tempistiche in genere per costruire un campo di calcio possono anche essere di circa tre mesi. Volendo - dice Mirri - penso che in un anno il centro sportivo potrebbe anche essere pronto, magari a fine 2020. Non è impossibile, prima però dobbiamo trovare un terreno. Penso vivamente che il 2020 possa essere l’anno entro cui si possa finalmente avere a Palermo il tanto e atteso centro sportivo”.
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