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Miccichè: “Palermo in D? Un dolore per tutto il mondo del calcio, il suo ritorno tra i professionisti…”

foto milanoefinanza.it

Le dichiarazioni del presidente della Lega Serie A, Gaetano Miccichè, relative alle ultime vicende che hanno visto coinvolto il club rosanero

Mediagol93

Si avvicina la data del debutto del "Nuovo Palermo" in Serie D.

Dopo mesi tormentati, il "Nuovo Palermo" targato Hera Hora, è pronto a lasciarsi alle spalle il passato per ricominciare dai dilettanti. Diversi i personaggi del mondo del calcio - e non - che, negli ultimi mesi, si sono espressi sulle vicende che hanno  recentemente coinvolto il club rosanero. Tra questi anche il presidente della Lega Serie A, Gaetano Miccichè, intervenuto sulle frequenze di "Radio Sportiva".

"Il Palermo in D è un dolore per tutto il mondo del calcio. Una grande città come quella merita tanto, sono certo che la rivedremo presto fra i professionisti".

Inevitabile la parentesi relative alle novità introdotte in Serie A: "Ci sono tante novità in A, siamo tutti in attesa. Speriamo in un meraviglioso spettacolo nei 90 anni del girone unico. Ci sono tutte e 12 le squadre che hanno vinto in questi anni ai nastri di partenza con il ritorno del Verona. La qualità dell'offerta è l'elemento vincente e questo è compreso da tutti i club. Quest'anno sono arrivati tanti campioni per oltre 1 miliardo di spesa: migliorerà la passione, oltre che il livello delle partite".

Chiosa finale sulla durata del mercato e sulla Coppa Italia: "Abbiamo mantenuto le stesse date delle altre leghe tranne la Premier. L'anno scorso c'erano state lamentele perché era difficile operare quando altrove il mercato era ancora aperto... Accontentare tutti è difficile. Non sono un amante delle regole che cambiano di anno in anno, ma mi sembra che la formula attuale sia la migliore. L'anno scorso abbiamo scelto il Boxing Day, ma in Italia ha funzionato meno bene. Superlega? Un cambiamento così grande deve essere condiviso con le Leghe europee con valutazione dei pro e contro. Timing, numero partite e partecipazione per importanza sono i temi che non ci hanno convinto. Coppa Italia? L'interesse del trofeo è cresciuto tanto e l'attuale formula ha senso. Il calendario ha poche date disponibili, per questo le big entrano più tardi nel tabellone ma ciò non ha impedito a molte 'piccole' di giocarsela".