serie b

Marino: “Non sapevo degli stipendi non pagati, ho parlato solo con Mazzotta. Conoscevo il rischio ma…”

Le parole del tecnico originario di Marsala in merito alla situazione che sta vivendo il club di Viale del Fante

Mediagol92

L'amarezza di Pasquale Marino.

La mancata iscrizione al prossimo campionato di serie B e la conseguente istanza di fallimento che farà crollare il Palermo in serie D, non ha tradito soltanto i sogni e le speranze di calciatori e tifosi: tra i grandi delusi vi è infatti Pasquale Marino, che sognava di guidare i rosanero verso la tanto ambita promozione in serie A e che ha invece assistito ad una vera e propria tragedia sportiva ancor prima dell'inizio del suo contratto, fissato per il primo di luglio. Il futuro del tecnico è dunque ancora incerto: la sua permanenza sulla panchina del club rosanero non sembra infatti un'ipotesi da prendere in considerazione, e l'allenatore dovrebbe dunque sperare che qualche squadra lo contatti per lasciare la Sicilia.

Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Marino ha commentato così la situazione che sta vivendo il club di Viale del Fante: "Quando ho avuto il sentore della mancata iscrizione? La paura si è materializzata il pomeriggio del 24. Di certe cose non potevo avere contezza, prima. Essendo nuovo, non è che mi confrontavo coi dipendenti o i giocatori. Avevo sentito solo Mazzotta perché era l’unico che conoscevo. Ma, per esempio, non sapevo degli stipendi non pagati. Mica uno chiama un giocatore per chiedergli se ha percepito lo stipendio? Qualche giorno prima del 24 giugno, durante un’intervista, avevo detto che l’iscrizione sarebbe stata la prima vittoria. Questo perché con l’avvicinarsi della scadenza, avevo iniziato a percepire la delicatezza della situazione, ma a quel punto non potevo certo tirarmi indietro. Diciamo che, ad un certo punto, ho realizzato che sarei diventato davvero l’allenatore del Palermo solo dopo l’iscrizione. Mi sono sentito strumentalizzato? No, questo no. Non penso che la scelta sia caduta su di me per ingannare la gente. Ripeto, sapevo di correre un rischio, e davanti alla proposta del Palermo ho deciso di rischiare".