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Inter, Godin: “Non sono un leader, ma mi sento importante. Differenze Conte-Simeone? Rispondo così”

Il nuovo arrivato in casa Inter, Diego Godin, si racconta tra passato e presente

Mediagol40

"Sono felice, mi sento importante in questa squadra ma non mi sento un capo".

Parola di Diego Godin. Dopo il passaggio dall'Atletico Madrid all'Inter, il difensore uruguaiano, intervenuto ai microfoni de 'La Marca', racconta la sua nuova vita a Milano: "Ora guido la palla molto più in attacco. Devo dare inizio al gioco sulla destra, essere la prima linea di passaggio verso il centro o sulle fasce. E devo avere un'attenzione particolare perché Conte mi posiziona più in alto. E' diverso, rispetto all'Atletico, ma penso di avere l'esperienza per adattarmi. Io leader? No, sono appena arrivato e devo imparare. Non è nel mio stile impormi, tanto meno all'inizio di una nuova avventura".

"Questa Inter è costruita attorno a Conte, un po' come il mio Atletico ha la forte impronta del Cholo - ha proseguito il numero 2 nerazzurro -. Entrambi sono allenatori con molta personalità e qui in nerazzurro Conte è la figura centrale questo puzzle. Differenze tra i due? Tante, soprattutto nei dettagli. Qui guardiamo molti video, per esempio. E anche il lavoro tattico in campo è diverso. Attualmente è troppo presto per qualsiasi considerazione. La Juve ha aggiunto nuovi innesti a una squadra già rodata da tanti anni, è un vantaggio importante. Noi siamo un club ambizioso, vogliamo competere su tutto, ma al massimo siamo una candidata nella lunga lotta scudetto".

Sorpresa Sensi: "Non lo conoscevo, ma sono rimasto molto sorpreso. Ha grande qualità palla al piede e quell'abilità di girarsi rapidamente su entrambi i lati usando molto bene il suo corpo, nonostante sia piccolino. Una possibile arma in più contro il Barcellona? Ne ho giocate talmente tante al Camp Nou, mi aspetto tanto possesso da parte del Barça, tanta aggressività in attacco. E immagino che messi ci sarà. Griezmann? Non ho parlato con lui, ma so che sta facendo fatica, soprattutto in zona gol perché siamo abituati a vederlo segnare ma appena torna Messi sarà un'altra squadra".

Chiosa finale sullo spogliatoio nerazzurro: "Questa è una squadra molto affiatata, composta da brave persone. Qui' mi sento a casa, tutti cercano di aiutarmi e in più avere un connazionale e un grande conoscitore della Liga rende tutto più facile", ha concluso Godin.