Foschi: “Una fine evitabile? Sì, almeno ci ho provato. Per il Palermo ci sarò sempre, Mirri e Sagramola…”

Rino Foschi a ruota libera.

L'ormai ex direttore sportivo del Palermo torna a parlare dopo diverse settimane di silenzio. Il dirigente romagnolo, dopo esser stato "sospeso" dal suo incarico dalla proprietà del club rosanero, non aveva più rilasciato alcuna dichiarazione in merito alle vicende che stava attraversando il club rosanero. Intervistato da Il Giornale di Sicilia, Foschi ha raccontato la sua ultima volta al Barbera, era il giorno della presentazione di Pasquale Marino: "Mi chiamò Bergamo dicendomi che non sarei potuto andare in sede. Io sono andato ugualmente e mi ha convocato, proponendomi di dimettermi. Non ci ho pensato nemmeno. A quel punto mi ha chiamato di nuovo per comunicarmi la decisione della proprietà. Da quel giorno sono stato zitto, mi sono cautelato su suggerimento del mio avvocato, ma ho avuto una delusione enorme".

Foschi: "Con York stavamo realizzando un sogno, poi è arrivato Tuttolomondo. Albanese? Mi diceva che aveva visto i soldi..."

Il nuovo direttore generale, Fabrizio Lucchesi, aveva la delega sportiva ma in casa rosanero continuavano arrivare soldi grazie alle ultime operazioni effettuate da Foschi: 2,5 milioni del riscatto di Gnahoré, 600 mila euro per Da Graca e 200 mila euro per Posavec.

"Quando penso - prosegue Foschi - che i miei collaboratori Corti e Marin non hanno preso una lira tra spese e stipendi, non mi do pace. Soprattutto dopo aver visto quali compensi siano stati pagati. Il signor Lucchesi mi ha definito come un elefante sui cristalli, ma guardi bene cosa era il Palermo con Foschi e guardi che fine hanno fatto fare loro al Palermo".

Infine, Foschi si è soffermato sul suo futuro e quello del Palermo: "Una fine evitabile? Sì, almeno ci ho provato. Ero in contatto pure con Mirri. Lui mi ha già aiutato nel passato recente e io ci sarò sempre per il Palermo, ma sappiamo tutti che è in società con Sagramola e io non condivido il mio lavoro con lui".