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D’Agostino: “Nel 2010 fui vicino al Napoli, ma rifiutai per l’interesse del Real Madrid”

D’Agostino: “Nel 2010 fui vicino al Napoli, ma rifiutai per l’interesse del Real Madrid”

L'ex regista di Fiorentina e Siena svela i retroscena relativi a quella tormentata sessione di mercato.

Mediagol11

Sliding doors.

Se la vita di Gaetano D'Agostino potesse essere associata ad un film, non ci sarebbe titolo più analogo di questo. Una carriera vicina a spiccare il volo - direzione Madrid -, neanche sei anni fa. Tuttavia, il regista scuola Roma non fece i conti col destino, il quale aveva altri piani per lui. E così, dopo Udine, arrivarono Firenze, Siena, Pescara, Andria e Benevento, in una escalation negativa continuata fino ad oggi, con il classe 82 che sembra aver trovato dimora tra le fila della Lupa Roma, terza squadra della capitale, attualmente penultima nel girone C di Lega Pro. Tuttavia, i ricordi legati al grande calcio restano indelebili nella mente dell'ex pupillo di Pasquale Marino. E' così, nel corso di una lunga intervista ai microfoni di Radio Punto Zero, arriva il momento per il centrocampista nato a Palermo di ripercorrere tutti i momenti legati a quella fatidica estate di sei anni fa, nel corso della quale il mercato andò in fermento a causa dei tentativi di strappare alla famiglia Pozzo uno dei suoi gioielli più preziosi: "Nel 2010 De Laurentiis formulò una grossa offerta per il mio acquisto, sottoponendola alla dirigenza dell'Udinese. Tuttavia, con rammarico mi opposi al trasferimento in Campania, conscio dell'interesse del Real Madrid nei miei confronti - ammette il playmaker -. Rimpiango il mio mancato arrivo a Napoli. So di aver commesso un errore, potessi tornare indietro, accetterei di corsa la proposta dei partenopei, senza pensarci due volte. Corsa Scudetto? Qualora vincesse il Napoli, il campionato verrebbe sicuramente investito da una ventata di aria nuova. Sarebbe il giusto premio per gli azzurri, visto il gioco espresso e la stagione disputata da un campione quale Gonzalo Higuain. Gli uomini di Sarri devono crederci fino alla fine, con la consapevolezza però che ad oggi la Juventus resta la squadra più forte della Serie A, anche a livello mentale".

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