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Cagliari, Nainggolan senza filtri: “Roma una delusione, se vendi non vinci. Scudetto all’Inter? Un po’ rosicherei…”

Le dichiarazioni rilasciate dal centrocampista belga in vista di Roma-Cagliari: "Ci vogliono le palle per giocare nella Capitale"

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Poco più di quarantotto ore e sarà Roma-Cagliari, match valido per la settima giornata del campionato di Serie A.

Non una sfida come le altre per Radja Nainggolan che tornerà a giocare all'Olimpico da avversario. D'altra parte, il centrocampista belga ha indossato la maglia giallorossa dal 2014 al 2018, collezionando 155 presenze e mettendo a segno ventotto reti.

Intervenuto ai microfoni de 'La Repubblica' in vista della gara in programma domenica pomeriggio nella Capitale, il Ninja ha detto la sua sulle prestazioni offerte fin qui dagli uomini di Paulo Fonseca, reduci dal pareggio in Europa League contro il Wolfsberg e dalla vittoria conquistata in campionato contro il Lecce.

"Se ho mai pensato di diventare una bandiera della Roma? Difficile dopo Totti e De Rossi. Ma sicuramente avevo pensato di chiudere la carriera a Roma. Lì ero felice, davo l’anima, avevo tutto quello che volevo. E’ stata una grande delusione andare via, ma nella vita a volte le strade si riuniscono. Cosa penso della squadra attuale? Fa un po’ più fatica perché ha pochi giocatori di personalità. Ci vogliono le palle per giocare a Roma. Lì è tutto bello, ma quando le cose vanno male e ti fischiano devi avere carattere. Tanti giocatori forti lì hanno steccato. Meglio l’amore di piazze come Roma e Cagliari o lo scudetto? Non ho mai pensato allo scudetto. Non ho vinto niente ma non mi interessa: non cambierei nulla della mia carriera. Meglio stare dove mi apprezzano. Assurdo dover vendere per forza i giocatori, così una società non potrà mai vincere. Si trasformano gli uomini in numeri", sono state le sue parole.

INTER - "L'Inter l’ho portata in Champions col gol decisivo, ma il merito è di tutti. Sono contento che siano veramente forti quest’anno, auguro loro il meglio. Se vincessero lo scudetto? Non sarei dispiaciuto ma un po’ 'rosicherei': secondo me in quella squadra ci potevo stare. La società su di me aveva preso una decisione. Conte alla società aveva chiesto dei giocatori. E se vuoi ottenere qualcosa devi anche dare. È strano trattare due anni fa un giocatore dicendo che non ne puoi fare a meno e due anni dopo non calcolarlo più: non mi pare logico. Lukaku? Mi ha detto che stava andando a Milano, mi ha chiesto di aspettare: 'Dai, quest’anno staremo insieme', poi è successo il contrario".

CAGLIARI - "Qui sono diventato uomo e giocatore di calcio. Per me è stato come tornare a casa. Cagliari è piccola, passeggio in centro, mangio una cosa fuori. Ho trovato un club che vuole diventare più grande a livello internazionale. Mia moglie? Claudia è una donna forte e sta cercando di trasmettere pubblicamente un messaggio. Vuol far capire che non bisogna vergognarsi, sono cose che bisogna combattere, una volta che ce le hai l’unica uscita è quella", ha concluso Nainggolan.