Nove partite fin qui in campionato, quattro gol e un assist.
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Vialli: “Avevo detto Ravanelli. No, Lapadula mi ricorda Gilardino”. Ma Bergomi…
Su Sky Sport l'ex attaccante della Juventus e della Nazionale Italiana dice la sua sul bomber rossonero: Bergomi, però, trova un "punto debole" in questo accostamento.
Gianluca Lapadula si prende il Milan e stasera avrà tutti gli occhi addosso, in occasione del Monday-Night della 16esima giornata: i rossoneri scenderanno in campo all'Olimpico di Roma per affrontare la squadra di Luciano Spalletti.
Lo "sport" degli opinionisti, in questo senso, è divenuto quello di trovare un bomber del passato che possa ricordare l'ex Pescara e Teramo. Dopo averci pensato un po', Gianluca Vialli conia un nuovo accostamento. "Ci ho ragionato molto - premette nel corso della trasmissione Sky Calcio Club -. In precedenza avevo detto che mi ricordava Ravanelli: mancino, efficace, con la foga, la passione tipiche di Ravanelli. E, invece, ripensandoci, mi è venuto in mente un altro terminale offensivo, vale a dire Alberto Gilardino. Come l'attuale empolese, Lapadula ha acrobazia, è capace di mettere a segno il cosiddetto gol pensato e secondo me ha un po' le stesse caratteristiche di Gila".
Beppe Bergomi, attorno al tavolo assieme a Vialli e Massimo Mauro, non è però d'accordo. "Secondo me Lapadula non è simile a Gilardino sul piano mentale. Alberto, ai tempi del Milan, era più timido: tant'è che ha sofferto un po' nel corso della sua esperienza in rossonero e non riusciva a segnare a San Siro. Lapadula, invece, è uno che timido non è, anzi, sembra galvanizzarsi quando lo stadio è una bolgia", il parere espresso dallo 'Zio'.
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