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Lazio, causa contro Giacomelli e Di Bello da parte dei supporters biancocelesti

Lazio, causa contro Giacomelli e Di Bello da parte dei supporters biancocelesti

Notificato ai due arbitri l'atto dello studio legale Previti per aver leso i tifosi

Mediagol8

Dopo i fatti di Lazio-Torino, gara vinta dai granata per 3-1, ma balzata all'onore delle cronache per il mancato rigore assegnato ai padroni di casa per fallo di mano di Iago Falque, e la successiva espulsione di Ciro Immobile, i tifosi biancocelesti si sono resi protagonisti di un gesto eclatante. Infatti i supporters della Lazio avrebbero intenzione di fare causa all'arbitro Giacomelli, e all'arbitro Marco Di Bello, l'addetto al Var di quel match. Per conto dei sostenitori biancocelesti, si è messo in azione lo studio legale Previti che ha notificato il risarcimento dei danni causati a ogni singolo tifoso. Di seguito, l'atto reso noto ai due arbitri:

"Leso nel proprio diritto di poter vivere la propria passione sportiva al riparo da condizionamenti illeciti, in quanto fondati su condotte connotate da inaccettabili profili di colpa. Gravemente e del tutto immotivatamente discostata da quanto stabilito dal regolamento del Giuoco del Calcio, dalla 'Guida Pratica AIA' e dalle successive raccomandazioni del Settore Tecnico in tema di rilevazione del fallo di mano, privando la squadra di un sacrosanto calcio di rigore", con l’aggravante che l’intervento del Var "è stato richiesto in merito al contatto tra il difensore del Torino Burdisso e l’attaccante della Lazio Immobile, in occasione del quale è stato commesso l’ulteriore errore dell’espulsione del giocatore della Lazio, lasciando impunito il giocatore del Torino. Errori che integrano gli estremi di una vera e propria responsabilità professionale a carico dei direttori di gara, affinché si affermi con forza il principio di responsabilità anche con riferimento all'operato degli arbitri, attori, al pari delle altre componenti (tifosi, società, calciatori) di uno spettacolo che non può permettersi di essere falsato da decisioni dei direttori di gara palesemente errate e addirittura in contrasto con le regole ufficiali del gioco".