L'allenatore della Fiorentina Stefano Pioli, nel corso della festa per i 30 anni de La Repubblica - Firenze, ha parlato della sua squadra e della città.
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Fiorentina, Pioli: “Ci piacerebbe molto arrivare in Europa, ma non sarà facile. Astori? Lui e Badelj erano dei riferimenti…”
Le dichiarazioni rilasciate dal tecnico gigliato durante un evento
Riguardo la propria vita privata a Firenze, ha dichiarato: "Quando cerco serenità e ispirazioni vado in bicicletta. Mi piace molto anche passeggiare di sera in centro, scoprendo angoli della città insieme a mia moglie o anche da solo. Adoro per esempio andare al Piazzale o, ancora meglio, a San Miniato. Cosa mi dicono i tifosi che incontro per strada? Ciò che mia madre mi ripete tutti i giorni: 'Mi raccomando' (ride, ndr)". Poi parla di calcio giocato e, nello specifico, di sogno Europa: "Ci piacerebbe molto, ma non sarà facile. Non voglio mettere le mani avanti ma credo che sia chiaro a tutti che sei formazioni sono più forti delle altre. Poi è chiaro che dietro ci siamo anche noi, pronti ad approfittarne. In questo momento vedo una Fiorentina ambiziosa, ma ancora non vincente. Tra ambiziosa e vincente c'è un passaggio che dobbiamo colmare".
Inevitabile parlare del dramma Astori: "Lui e Badelj erano i miei riferimenti. La squadra era cambiata tanto e io mi sono appoggiato molto a loro. Davide era un punto di riferimento non solo per me, ma per tutti. Quello che è successo è stato tremendo, ma mi ha spinto ad apprezzare ancora di più i miei giocatori dal punto di vista umano. Quello che ha detto recentemente Vitor Hugo è la verità: Davide è con noi. I ragazzi dell'anno scorso sono stati molto bravi a far capire questa situazione anche ai nuovi. Siamo sicuramente una squadra che ha un motivo in più per fare bene". Poi continua dicendo: "Mi affeziono tanto ai miei calciatori, a questo gruppo in modo particolare. Credo che quello che c'è successo ci abbia uniti ancora di più, facendoci sentire ancora più forti".
Infine, due parole su due calciatori della Fiorentina, Biraghi e Chiesa: "Per Biraghi ho provato tanta soddisfazione dopo il suo gol alla Polonia. Soddisfazione per il lavoro che abbiamo fatto e per la sua grande voglia di migliorare. Era consapevole dei suoi difetti. Lui è uno di quei calciatori che col lavoro possono migliorare molto il loro rendimento. Chiesa ha delle caratteristiche molto soggettive: uno strappo in velocità importante, calcia col destro e col sinistro. Sta arrivando a una completezza che gli permetterà di essere al top".
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