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Chelsea, Morata rivela: “Ho sofferto di depressione, ma ora sono pronto. Il Mondiale…”

Chelsea, Morata rivela: “Ho sofferto di depressione, ma ora sono pronto. Il Mondiale…”

Alvaro Morata, attaccante del Chelsea, a pochi giorni dalla nascita dei suoi due gemelli, racconta alcuni retroscena personali riguardo alla scorsa stagione

Mediagol22

Alvaro Morata si racconta dopo la nascita dei suoi due gemelli.

L’attaccante del Chelsea, intervistato tra le colonne di ‘Mirror Football’, ha rivelato a cuore aperto di aver trascorso una stagione difficile - a livello emotivo e prestazionale - in Premier League ed ha spiegato le ragioni che lo hanno tuttavia convinto a restare con i Blues.

Avevo un blocco nella mia testa e non volevo parlare con nessuno. Non volevo ascoltare nessuno. Volevo solo restare a casa. Probabilmente non è depressione, ma è simile. Nel calcio tutto ruota intorno alla testa e nell’ultimo anno ho sofferto in questo aspetto perché sono venuto qui con molte aspettative, molta pressione. Ho iniziato bene, ma dopo ho avuto anche il dolore alla schiena. Non so perché. Ho fatto un sacco di cose per cercare di recuperare ma non potevo e non sapevo perché. E questo influiva sulla mia testa. La cosa più facile sarebbe stata lasciare il Chelsea quest’anno. Sarei potuto tornare in Italia. Mia moglie è italiana. Potevo tornare in Spagna, ho avuto molte offerte e avrei guadagnato più soldi. Ma voglio combattere. Voglio cambiare il passato. In Italia o Spagna avrei avuto poche pressioni perché ho fatto bene, ma ho deciso di restare qui. Lo volevo. Mio padre, quando Sarri è stato annunciato come allenatore del Chelsea, mi ha detto: ‘Tutti gli attaccanti con Sarri segnano molti gol, quindi non preoccuparti. Questo sarà il tuo anno’. Ora è il momento di essere un giocatore importante. Segnare molto per centrare gli obiettivi. Aiutare la squadra a ottenere trofei e a restituire tutte le cose che il Chelsea mi ha dato, la fiducia. La loro volontà è di farmi diventare un grande giocatore. Voglio ripagare questa fiducia”.

Una delusione aggiuntasi, tra le altre, alla sconfortante annata è stata la mancata convocazione della Spagna al Mondiale 2018 in Russia: “Non mi vergogno ad ammettere che ho pianto. Il manager mi ha chiamato a mezzanotte e mi ha detto: ‘Non sei nei miei piani’. Ho 25 anni. La Coppa del Mondo era tutto per me. Ero venuto al Chelsea per essere convocato per il Mondiale. Il giorno dopo ho fatto un servizio fotografico con Hugo Boss in una piazza di Madrid e non riuscivo a mettere la faccia giusta. Sapevo che ci sarebbero stati molti giornalisti che mi chiedevano la Coppa del mondo. Dovevo essere con Harry Kane e Philippe Coutinho, ma sono fuggito. Sono andato in Italia con mia moglie”.

Una gioia, invece, è arrivata nei giorni scorsi con la venuta al mondo dei suoi due gemelli, Leonardo e Alessandro, avuti dalla compagna Alice Campello e in onore dei quali ha cambiato il numero di maglia dal 9 al 29, giorno della loro nascita:  “È la miglior sensazione della vita. Leonardo è il più calmo e Alessandro è un po’ matto, ma è tutto incredibile, dopo pochi giorni puoi notare la differenza. Adesso ci sono tante responsabilità, ma è la migliore sensazione della vita. Ora sono pronto. Molte cose sono cambiate nelle nostre vite e l’unica cosa che ho nella mia testa ora è segnare, segnare, segnare! Poi per tornare a casa e stare con i miei bambini e mia moglie. Il mio primo numero è quello che ho scelto di mostrare quando ho iniziato la mia carriera da professionista al Real Madrid. Ma ora ho i miei due bambini sulla maglietta e mi danno un sacco di energia per l’anno che sta per iniziare”.