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PSV-Inter, van Bommel: “L’importante è non aver paura. Quando ero al Milan i nerazzurri…”

PSV-Inter, van Bommel: “L’importante è non aver paura. Quando ero al Milan i nerazzurri…”

Le parole del tecnico del PSV Eindhoven Mark van Bommel alla vigilia del match contro l'Inter

Mediagol22

Mark van Bommel tornerà a sfidare l'Inter, stavolta dalla panchina del PSV Eindhoven.

Il tecnico degli olandesi, alla vigilia del match valido per la seconda giornata della fase a gironi del gruppo B di Champions League in progamma al Philips Stadion, ha parlato della pericolosità dei nerazzurri di Luciano Spalletti:

"Ci sono sei partite, e sapevamo che sarebbe stato difficile. Se guardassimo le statistiche e il passato delle olandesi, non dovremmo nemmeno cominciare a giocare. Ma bisogna crederci e provarci. Abbiamo studiato l'Inter, l’importante è non aver paura. Punti deboli dell’Inter? Non ve li dico. L’Inter e le altre grandi squadre italiane ti danno sempre l’impressione che stai giocando bene, che te la stai cavando, poi succede una cosa con cui ti colpiscono. Sono molti attenti ai dettagli e ti fregano. Di sicuro non c’è più il catenaccio, oggi il calcio italiano si è evoluto e le squadre giocano in modo più aperto. Spalletti fa l’allenatore da ormai 25 anni, ma cambia spesso modo di giocare e non posso dire di conoscerlo benissimo. Ma di sicuro trasmette carattere. Fattore stadio? Il pubblico è sempre fedele e presente, anche nelle gare minori. Era così quando ero giocatore: ricordo il primo gol fatto sotto la Curva Est. Fu speciale. Lo è ancora".

L'allenatore dei Boeren, inoltre, ha detto la sua sull'atteggiamento con cui i biancorossi, reduci dalla sconfitta maturata al Camp Nou contro il Barcellona alla prima giornata, devono scendere in campo:

"Cerchiamo di giocare ogni gara a nostro modo, come se fossimo sempre in casa. La sconfitta di Barcellona è stata troppo dura nel risultato, prima della punizione di Messi stavamo andando bene, poi abbiamo concesso qualche gol di troppo. Non cambiamo la nostra filosofia a seconda della competizione o degli avversari: mi costa molto insegnare ai miei il nostro sistema, se lo cambi ogni volta magari puoi ottenere qualche risultato, ma a lungo termine non funziona".

Infine, l'ex centrocampista, per il quale il match di domani sera ha il sapore dei ricordi, ha parlato del suo passato con la maglia del Milan, in particolare dei derby giocati a San Siro, ma anche della finale di Champions League persa contro i nerazzurri nel 2010, quando militava nel Bayern Monaco:

"Ho passato 18 mesi ottimi al Milan, sono stato bene e l’Inter era il mio rivale principale non solo in città ma anche in campionato. Sono bei ricordi, ma adesso è una cosa tutta diversa. Ho mantenuto qualche contatto, ma sono passati sette anni, sono cambiate tante cose. Madrid 2010? Era la mia seconda finale di Champions, quell’Inter aveva grandi nomi, noi non abbiamo avuto grandi chance, abbiamo giocato la peggior partita della stagione, con quel Bayern".