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Liverpool-Napoli, Ancelotti: “Pronti alla svolta, c’è unita d’intenti. Dimissioni? Non ci ho mai pensato, la società…”

NAPLES, ITALY - MARCH 30:  Carlo Ancelotti during an SSC Napoli Press Conference on March 30, 2019 in Naples, Italy.  (Photo by Ciro Sarpa SSC NAPOLI/SSC NAPOLI via Getty Images)

Le parole del tecnico azzurro, Carlo Ancelotti, in vista della gara contro i Reds

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Carlo Ancelotti rompe il silenzio.

A tre settimane di distanza dall'ultima volta, Carlo Ancelotti torna a parlare e lo fa alla vigilia della sfida di Anfield. Dopo l'ammutinamento che ha fatto seguito alla gara pareggiata in casa contro il Salisburgo, infatti, il Napoli ha deciso di portare avanti un silenzio stampa protrattosi fino a questo pomeriggio. Proprio a meno di ventiquattro ore dalla sfida contro il Liverpool, il tecnico Carlo Ancelotti, ha rotto il silenzio facendo chiarezza sui tanti punti oscuri legati a quanto sta accadendo - nelle ultime settimane - all'interno del club.

"Il mio stato d'animo è legato alla consapevolezza che non stiamo facendo bene, che dobbiamo fare molto di più e siamo qui per preparare una partita molto importante, che richiede massima attenzione per aver la possibilità di raggiungere il primo obiettivo stagionale. A differenza dello scorso anno, quando siamo venuti qui con una sola possibilità, ci siamo costruiti due possibilità: passare il turno domani o nell'ultima partita. La squadra sa che deve fare meglio, la società sa che deve fare meglio, l'allenatore sa che deve fare meglio. Siamo tutti coinvolti per cercare una soluzione immediata ai problemi che abbiamo avuto. In Europa abbiamo dimostrato il nostro valore, in campionato no. Dobbiamo fare meglio, perché in campionato abbiamo avuto troppe difficoltà. Siamo stati condizionati dai troppi pareggi: siamo tutti dispiaciuti di questo e motivati a cambiare le cose. Di momenti difficili nella carriera di un allenatore ce ne sono sempre. Questo fa parte della stagione, se ne esce con la volontà e l'impegno da parte di tutti a cercare di migliorare le cose. C'è unità d'intenti, checché se ne chiacchieri. Prima o poi quindi se ne uscirà. La squadra è frenata, non sciolta. È un fatto legato ai risultati che avremmo voluto e non riusciamo a ottenere. È un po' un cane che si morde la coda. Come ho detto, è una partita interessante anche per questo: qui, per una serie di ragioni a partire dal fatto che non sarà l'ultima spiaggia, il freno psicologico può venire meno".

L'allenatore si è poi espresso sugli indisponibili: "Chi è venuto qui è disponibile, gli altri sono indisponibili. Insigne ha provato ieri ma aveva fastidio al gomito. Tagliamo le illazioni: non poteva giocare. Sarebbe venuto molto volentieri da capitano per aiutare la squadra, ma la sua indisponibilità è evidente: è uscito a Milano per infortunio. Sugli altri devo valutare Fabian e Mario Rui".

Chiosa finale sul complicato momento vissuto dal club: "Alle dimissioni si può pensare. Ci sono aspetti importanti legati alla fiducia delle persone con cui lavori, quindi società e giocatori. Se mancano queste cose si può pensare alle dimissioni. In trent'anni non ho mai pensato alle dimissioni, e basterebbe che manchi una sola delle due cose. Qui sta succedendo esattamente lo stesso, proprio per questo dico che la situazione è momentanea e che c'è unità d'intenti. Poi le problematiche ci sono in tutti i gruppi. Si può andare più o meno d'accordo, ma ne usciremo".