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Calciomercato Juventus, l’intrigo Han e la questione morale: l’ingaggio del nordcoreano e la “tassa” a Kim Jong-un

Han-Juventus, una matassa non facile da sciogliere: ciò che frenerebbe i bianconeri da accelerare per mettere le mani sul giocatore sarebbe una vera e propria questione morale legata alle restrizioni dettate dal regime di Kim Jong-un

Mediagol97

Han Kwang-Song si, Han Kwang-Song no.

Sembra quasi uno scioglilingua, ma invece è una bella gatta da pelare per la Juventus e il suo Presidente Andrea Agnelli, al centro di un vero e proprio dilemma morale di calciomercato. Come è ben noto ormai da qualche tempo, il club bianconerosarebbe molto interessato ad acquistare il giovane talento nordcoreano in forza al Perugia (ma di proprietà del Cagliari) Han Kwang-Song, più semplicemente conosciuto come Han.

L'attaccante 19enne (fuggito dal proprio paese a 13 anni per tentare la fortuna in Europa) è chiaramente la maggior promessa sportiva della Corea del Nord: cresciuto calcisticamente tra le fila del Barcellona, si è consacrato in Italia tra un esordio super in Serie A e delle ottime prestazioni in Serie B, destando l'interesse non soltanto della Juve, ma anche di diverse big europee.

IL PROBLEMA - Secondo quanto riportato in mattinata dal quotidiano sportivo spagnolo AS, ciò che frenerebbe la Juventus dall' accelerare per mettere le mani sul giocatore, sarebbe una vera e propria questione morale legata alle restrizioni dettate dal regime di Kim Jong-un: il governo nordcoreano infatti, obbliga i suoi cittadini che lavorano all'estero a versare parte del proprio stipendio nelle casse dello Stato, come risposta alle sanzioni dell'ONU ai danni della Nord Corea. E anche l'attaccante del Perugia, in quanto cittadino nordcoreano che lavora al di fuori dei confini nazionali, non sarebbe esente da questa "tassa" imposta dal regime dittatoriale asiatico.

IL DILEMMA - Nel momento in cui la società piemontese dovesse acquistare il cartellino di Han, chiaramente lo stipendio dello stesso aumenterebbe in maniera vertiginosa (rispetto alle cifre percepite tra Cagliari e Perugia), e qui scatta il vero dilemma per il Presidente Andrea Agnelli: in questo modo, ovviamente in maniera puramente indiretta, il club bianconeroandrebbe a finanziare il governo nordcoreano di Kim Jong-un, attualmente in rotta (a livello di relazioni internazionali) con quello italiano, tant'è che il ministro degli affari esteri, Angelino Alfano, avrebbe espulso l'ambasciatore della Corea del Nord in seguito alla questione legata alla minaccia missilistica.

Un dilemma che già affligge il Cagliari, costretto a versare parte dello stipendio di Han al governo asiatico, e che a questo punto colpirebbe anche la Juventus se decidesse di puntare forte sul giovane talento orientale. La domanda a questo punto rimane sempre la stessa: Han Kwang-Song si o Han Kwang-Song no?

Di Valerio Cracchiolo