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Caos Serie B, parla Sebastiani: “Ora basta, le uniche squadre aventi diritto di partecipare al campionato sono le diciannove presenti”

Daniele Sebastiani

Il duro sfogo del presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, in merito all'ennesimo ricorso sul format a 19 squadre

Mediagol40

Non si placa il caos che ha investito il campionato di Serie B.

Il format a 19 squadre è stato contestato ancora una volta: il Tar del Lazio ha infatti sospeso la decisione del Tribunale federale, accogliendo di fatto il ricorso di tre delle sei squadre che ambiscono al ripescaggio - ovvero Novara, Pro Vercelli e Ternana -.

Decisione che non è stata ben accettata dalle diciannove società che giocano nel campionato cadetto, che hanno provveduto ad un ulteriore ricorso. Nel pomeriggio, infatti, arriverà la decisione del Consiglio di Stato sui ricorsi della Lega B e dei diciannove club.

Nel frattempo, il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, intervenuto ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com si è così espresso sulla situazione: "Premetto che la Lega B non è mai stata unita come lo è in questo momento e ci sentiamo quelli danneggiati da questa situazione dal momento che noi abbiamo rispettato le regole, abbiamo fatto quanto ci è stato della Federazione e oggi ci vengono a dire che non va bene. Se non avessimo cominciato il campionato, dietro autorizzazione della FIGC è bene ricordarlo, oggi saremmo come la Serie C! E poi voglio anche dire che i ripescaggi non sono un diritto. Le uniche squadre aventi davvero il diritto di partecipare alla Serie B sono le diciannove presenti. Il resto sono solo chiacchiere".

"Se il format dovesse tornare a ventidue, i responsabili risponderanno dei danni che ci verranno arrecati perché, ripeto, i danneggiati siamo noi che abbiamo rispettato le regole e oggi ci troviamo in questa situazione! Fino ad oggi siamo stati in silenzio, ci hanno attaccato da tutte le parti. Ora basta! Ora non stiamo più zitti! Queste diciannove squadre sono le uniche che hanno diritto di giocare il campionato di Serie B. Ma poi ancora oggi non sono stati stabiliti i criteri per eventuali ripescaggi, vi immaginate che casino? L'Entella chiede la riammissione ma se riscrivi la classifica dovrebbe rigiocarsi il playout con il Novara che altrimenti si opporrebbe. E' una cosa fuori normale!".

Qualora il Consiglio di Stato rigetti i ricorsi dei diciannove club la Federazione potrebbe anche sospendere la giornata di campionato in questione: "Se la FIGC dice di non giocare, noi non giochiamo. Ma qualcuno deve assumersene la responsabilità! Se vogliamo essere precisi, allora dobbiamo aspettare l'udienza di marzo 2019 quando il TAR si pronuncerà nel merito. Aspettiamo marzo per iniziare il campionato? Oppure partiamo, a marzo ci danno ragione e mettiamo fuori tre squadre? Cioè capite che non è possibile una cosa del genere, non è che possiamo stare qui a prendere solo schiaffi! Noi abbiamo agito rispettando le regole, ci ha autorizzato la Federazione, tant'è che se ricordate i calendari sono stati spostati due o tre volte questa estate per attendere il placet della FIGC. In Italia siamo bravi a parlare, ma poi quando c'è da passare ai fatti...non facciamo mai! Gravina ci ha garantito la riforma dei campionati entro l'anno prossimo. Benissimo questa è l'occasione giusta, d'altronde Bari, Avellino e Cesena mica le abbiamo cacciate noi, sono fallite. Noi abbiamo rispettato e fatto affidamento su quanto ci è stato detto lo scorso agosto, ora vediamo, ma saremo pronti a chiedere i danni - ha concluso -".

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