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ZENGA: “QUANDO PARLAVO DI SCUDETTO…”

Nel corso dell’intervista rilasciata in esclusiva alla redazione di Mediagol.it, l’ex tecnico del Palermo Walter Zenga ripercorre le premesse del progetto tecnico-societario ai tempi della.

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Nel corso dell’intervista rilasciata in esclusiva alla redazione di Mediagol.it, l’ex tecnico del Palermo Walter Zenga ripercorre le premesse del progetto tecnico-societario ai tempi della sua militanza sulla panchina rosanero poi bruscamente conclusa con l’esonero circa un anno fa. "L’anno scorso l’inizio del progetto prevedeva di integrare in rosa giocatori che poi potessero diventare delle alternativevalide l’anno successivo in cui si presumeva di misurarsi anche in Europa. Poi non è arrivato Dzemaili ma solo Blasi in prestito. Il piano di potenziamento che era stato stilato è stato rallentato, perché se fosse arrivato Dzemaili come doveva arrivare poi non si sa bene perché non sia arrivato, sarebbe iniziato il processo di sostituzione di Bresciano e Simplicio che era evidente che sarebbero andati via. Bisognava muoversi per tempo per fare dei passi avanti rispetto al normale, invece fino a Dicembre si aspettava una risoluzione diversa delle loro situazioni contrattuali. Così facendo - continua Zenga ai microfoni di Mediagol.it - poi si è perso uno step, e solo dopo sono stati acquistati Kasami Bacinovic ed Ilicic. Il problema non è Sabatini, bisogna realmente vedere che tipo di lavoro è stato fatto negli ultimi due anni. Quando a Palermo parlavo di scudetto, non intendevo certo dire che avremmo potuto vincere il titolo ma arrivare in Europa, non giocare il turno preliminare di coppa Italia e restare in Europa per gli anni successivi perché fare le coppe un anno e poi non andarci per tre non ha senso. Dzemaili lo so perché non è arrivato ma non lo dirò neanche sotto tortura ma avevo in mente le mie soluzioni poichè sapevo che Liverani avrebbe avuto bisogno di tempo dopo l’infortunio, che Simplicio e Bresciano erano in scadenza e che Nocerino non può giocare tutte le partite comprese le amichevoli, c’è un dispendio fisiologico naturale che biosogna tenere presente".