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ZAMPARINI IL PRESIDENTE FANTASISTA, GIUSTO TENTARE IL COLPO GATTUSO O SERVE CONCRETEZZA?

di Mariano Calò Ci sono mille strade diverse per arrivare nello stesso luogo. Ci sono quelle larghe, sicure, a volte un po noiose, ma che difficilmente non portano alla destinazione.

Mediagol8

di Mariano Calò Ci sono mille strade diverse per arrivare nello stesso luogo. Ci sono quelle larghe, sicure, a volte un po noiose, ma che difficilmente non portano alla destinazione desiderata. Poi ci sono le strade nuove, che in pochi conoscono, ma che proprio per questo sono sgombre e possono riservare straordinarie sorprese, come far perdere soltanto un mucchio di tempo. Sono davanti a un bivio simile Zamparini e il suo Palermo: troppo facile scegliere un tecnico come Iachini o Ventura, già promossi molte volte dalla B alla A e apprezzatissimi professionisti, il patron è tentatissimo (forse definitivamente convinto) di tentare una strada rischiosa ma affascinante come quella di chiamare alla guida dei rosanero Rino Gattuso, che da calciatore ha vinto tutto in Italia, in Europa e nel mondo, ma che il tecnico lo ha fatto giusto per qualche settimana al Sion nella massima divisione svizzera. Zamparini prima di essere il proprietario di una squadra di calcio è un importante imprenditore e sa bene cosa significa rischiare, ma se quando costruisce centri commerciali o realizza i suoi progetti agricoli ha ben chiaro quando il rischio diventa troppo alto, nel calcio tende a dimenticarsene, inseguendo le strade più difficili, a volte realizzando dei veri e propri capolavori, altre finendo per essere oggetto di ironia e sberleffo da parte della critica e dei tifosi. Non neghiamo che ci piace questanima un po visionaria del patron rosanero, capace di inventarsi un travaso da Venezia magari che avrà fatto storcere il naso ai romantici del calcio, ma che ha regalato a Palermo e allo stesso Zamparini un decennio da sogno. Fino a un paio di anni fa le carte gli avevano sempre sorriso, con tante plusvalenze sul piatto a compensare ampiamente qualche bidone clamoroso, ma di recente il suo fiuto ha perso colpi e la retrocessione è il frutto anche delle sue scelte più cervellotiche. Questanno ha segnato il patron ha davvero tirato troppo la corda, pretendendo di trasformare dei discreti giocatori in campioni, continuando a tentare ancora e ancora il gioco delle plusvalenze che tante soddisfazioni gli ha dato in passato e puntando quasi esclusivamente su giocatori tutti da verificare. Il Palermo dellanno scorso poteva ripartire con pochi acquisti mirati rinforzando la squadra e creando un nuovo asse portante, invece ha deciso di andare a investire tutto o quasi in un giocatore come Dybala che in un campionato livellato come quello italiano diventa uno spreco clamoroso perché inserito in un contesto in cui non può ancora essere un fattore determinante. Allo stesso modo, più per tenere fede alla sua fama di intenditore di calcio che per ragioni economiche (che davvero in questo caso non sussistono) si è deciso di puntare sullesotico Rios quando Bradley era prontissimo a firmare. Non vogliamo caricare questi due giocatori delle responsabilità della retrocessione, però sappiamo bene che il Palermo si autofinanzia e investire quei pochi milioni a disposizione in giocatori che non possono incidere ha rappresentato il vero peccato originale della stagione (errore ripetuto in larga parte anche da Lo Monaco in inverno). La fantasia nel calcio è fondamentale e Zamparini ha portato il Palermo anche oltre le sue possibilità grazie soprattutto alle sue idee, capaci di compensare lirruenza spesso distruttiva. La scelta di Gattuso può essere ancora una intuizione geniale, oppure un tonfo clamoroso, ma il Palermo appena retrocesso ha davvero bisogno di questa ennesima scommessa? Capiamo la necessità di scommettere sui calciatori, che possono generare plusvalenze importanti, ma escludendo lovvio ritorno di visibilità, davvero ci chiediamo quale possa essere il vantaggio di un nome sicuramente suggestivo come quello di Gattuso. Anche se si rivelasse allaltezza della situazione, solo la storia potrà dirlo, difficilmente potrà essere alla prima stagione da allenatore già così tanto più bravo dei vari tecnici che sono stati accostati al Palermo e che conoscono decisamente meglio il mestiere, la categoria e qualcuno anche la piazza. Non bocciamo Gattuso senza conoscerlo, ma ci chiediamo perché con una stagione così complicata alle porte si scelga di rischiare di ritrovarsi un allenatore che può dare 1 come 10, quando ci sono alternative da 7 in pagella sicuro. Ma ricordiamo bene cosa dissero alcuni addetti ai lavori quando Guardiola fu promosso a tecnico del Barcellona, come si ironizzava sui primi mesi di Sacchi al Milan e come sembrava stramba quella operazione che doveva portare mezzo Venezia al Palermo, ma nel calcio a volte la strada giusta la sceglie chi è più bravo a sognare e non chi bada troppo al sodo. Zamparini è un po un presidente-fantasista, capace di inventarsi il gol da antologia come di sparare in curva un gol già fatto perdendosi in una rabona sulla linea di porta. Nei primi anni in rosanero gli riusciva tutto, come Ilicic quando è arrivato dal Maribor centrava lincrocio da tutte le posizioni, poi con gli anni ha cominciato a sbagliare e il pubblico adesso rumoreggia, non sopporta che invece del terzino che serve come il pane si prenda il ragazzino di belle speranze. Zamparini si sta giocando una delle partite più importanti della sua carriera da presidente ed è lì, al vertice dellarea di rigore, con gli occhi di una tifoseria intera addosso: sa di poter servire al centro dellarea un compagno pronto a segnare, prendendo il tecnico esperto e affidabile, oppure può prendere Gattuso e calciare allincrocio fidandosi del suo talento. Come finirà?