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Tifoso serbo: “Ecco perché è scoppiato caos”

Sky Sport24 ha raccolto in esclusiva la testimonianza di un tifoso serbo presente ieri sera allo stadio di Genova per Italia-Serbia che ha spiegato i motivi che hanno portato alla protesta e agli.

Mediagol8

Sky Sport24 ha raccolto in esclusiva la testimonianza di un tifoso serbo presente ieri sera allo stadio di Genova per Italia-Serbia che ha spiegato i motivi che hanno portato alla protesta e agli scontri. Tu sei un tifoso serbo che ieri era allo stadio, proprio nel settore ospiti? Sì. Ci puoi raccontare cos’è successo? Quando sono entrato, c’erano due ragazzi che avevano cominciato a rompere le porte, che sono d’acciaio e dunque era inutile romperle. Poi, sono andato nel settore superiore, dove c’erano dei tifosi che cantavano. Poi, i tifosi che erano giù hanno iniziato a lanciare fumogeni e quando ho visto che succedeva quel casino me ne sono andato perché ho capito che sarebbe andata a finir male. Come provavano a sfondare queste porte d’acciaio? Avevano delle armi? No, con i piedi. E quindi si facevano anche del male? Sì, ma comunque continuavano a tirare calci. Avevano anche dei coltelli per tagliare le reti? Sì, alcuni ragazzi hanno spaccato dei pezzi d’acciaio che erano lì nel settore per rompere la porta di vetro che divideva i tifosi ospiti dagli altri. Cosa si dicevano questi tifosi? Qual era l’obiettivo di questa violenza? I cori erano per il Kosovo e per gli albanesi. Tutto questo casino è scoppiato perché un ragazzo, che era nel settore destinato ai tifosi italiani, ha tirato fuori la bandiera dell’Albania e anche quella dell’Italia. Ha iniziato a sventolarla e i serbi si sono arrabbiati. Poi, il tifoso principale ha preso la bandiera dell’Albania e l’ha bruciata. Quindi gli scontri sono avvenuti per motivi politici? Sì, c’entra anche il Gay Pride di domenica scorsa, a Belgrado. Cosa c’entra il Gay Pride con Italia-Serbia? Non voglio dire niente su questo argomento. C’è, però, una ragione che lega i due eventi, su cui indagare? Sì, certo. Quali erano gli slogan dei cori? I tifosi volevano che non si giocasse? Quello no, però la gente voleva fare violenza. Si vedeva nelle loro facce che volevano spaccare tutto, ma quelli non sono tifosi, sono vandali. Chiedo scusa anche a nome del popolo serbo perché non siamo tutti così, alla fine quella gente là non si deve neanche guardare. Ci tenevi a vedere Italia-Serbia e a tifare per la tua Nazionale? Io sono anche un tifoso dell’Inter, vado nella curva dell’Inter. E vado là per cantare, per tifare. E volevo farlo anche per la mia Nazione, ma non sono riuscito a farlo. Secondo te si è avvicinata troppo tardi la squadra ai tifosi per cercare di calmarli? Sono arrivati troppo tardi, dovevano venire anche prima, tutti i giocatori, per chiedere ai tifosi di calmarsi. Ma non è colpa dei giocatori, non si può proprio dare la colpa a loro. Anche in occasione del fumogeno lanciato contro il portiere Vladimir Stojkovic, c’erano ragioni politiche? O erano arrabbiati con lui per la sconfitta contro l’Estonia? Quella è un’altra cosa. I tifosi della Stella Rossa ce l’hanno col portiere della nazionale serba perché è passato a giocare per il Partizan. Tu sapevi ed era nell’aria che potessero verificarsi dei disordini, per le strade di Genova e dentro lo stadio? No, quello che è successo in Piazza non lo so, ma anche quello che è successo allo stadio, non pensavo che andasse a finire così. Adesso hai paura per il destino della tua Nazionale? Saremo squalificati di sicuro. Ed è giusto? Secondo me è giusto, io sono serbo e lo posso dire, perché bisogna farla finita con questi tifosi che spaccano e che fanno casino. Così non si può andare avanti.