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Staffetta Memoria Raciti: il resoconto

Ore 14:05, puntuale dopo 30 ore e 270 km di cammino, la fiaccola, partita ieri mattina dallo stadio di Catania per animare la staffetta “Uniti contro la violenza”, ha fatto il suo ingresso.

Mediagol8

Ore 14:05, puntuale dopo 30 ore e 270 km di cammino, la fiaccola, partita ieri mattina dallo stadio di Catania per animare la staffetta “Uniti contro la violenza”, ha fatto il suo ingresso al “Barbera” di Palermo, ad un’ora dall’inizio del derby, portata dal campione Salvatore Antibo, dall’olimpionico e agente scelto del Corpo forestale Rachid Berradi e da Placido Ventura, assistente capo del X Reparto Mobile della Polizia di Catania e collega dell’ispettore Filippo Raciti. A Raciti, infatti, è stata dedicata l’iniziativa, promossa dalle Province regionali di Palermo e di Catania, dalle rispettive questure e organizzata dallo stesso Berradi. A dare il benvenuto alla fiaccola, il presidente dell’amministrazione provinciale del capoluogo, Giovanni Avanti, e di quella etnea, Giuseppe Castiglione, l’assessore allo Sport della Provincia di Palermo, Michele Nasca; il questore di Palermo, Alessandro Marangoni, il questore di Catania Domenico Pinzello, il Capo della Mobile della Polizia di Catania, Pietro Gambuzza – al quale è stata consegnata simbolicamente la fiaccola dopo il tripudio a centro campo; al giro d’onore dei tre atleti tedofori, caloroso applauso del pubblico. “Unire idealmente Palermo e Catania – ha sottolineato il presidente Avanti – coinvolgendo numerosi centri grandi e piccoli del territorio, decine di atleti, centinaia di sportivi, soprattutto giovani e giovanissimi è stato il modo migliore per riaffermare che lo sport è l’antitesi della violenza. I valori sportivi parlano di rispetto nei confronti dell’avversario, di spirito di sacrificio, di lavoro di squadra, di lealtà, di crescita attraverso le sconfitte e dunque rappresentano il migliore antidoto nei confronti della sopraffazione e della violenza”. Fonte: Provincia di Palermo. (Nella foto: al centro i presidenti delle Province di Palermo e Catania, Giovanni Avanti e Giuseppe Castiglione con Antibo, Berradi, i familiari di Raciti e i rappresentanti delle forze dell’ordine).