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Sirigu: “Calcio aiuti Sardegna, grazie a tutti”

Intervistato dallAnsa, lex rosa Salvatore Sirigu ha parlato del dramma della Sardegna e della forte vicinanza del mondo del calcio, impegnata ad aiutare lisola a risollevarsi al più presto.

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Intervistato dallAnsa, lex rosa Salvatore Sirigu ha parlato del dramma della Sardegna e della forte vicinanza del mondo del calcio, impegnata ad aiutare lisola a risollevarsi al più presto dalla catastrofe dellalluvione. Ecco lintervista integrale rilasciata ad Ansa.it. "I calciatori aiuteranno la Sardegna a non sentirsi più unisola. Noi italiani siamo fatti così - dice allAnsa il portiere del Psg e della nazionale, che è originario delle zone più colpite dal disastro - ci prendiamo in giro, magari facciamo i cori negli stadi ma quando succede una disgrazia, ci diamo la mano: è incredibile il numero delle telefonate che ho ricevuto in questi giorni dai calciatori italiani. Tutti mi chiedevano cosa si può fare per la Sardegna. Così ho chiamato il presidente dellAic Tommasi e il dg Grazioli e abbiamo deciso di aprire una sottoscrizione. Ma non ci limiteremo ai soldi. Occorre ridare speranza e sorriso alla mia terra". COSA SI POTEVA FARE? — Sirigu non vuole soffermarsi troppo su ciò che si poteva fare per evitare la tragedia. "Non ne ho la competenza. Penso che sia inutile piangere sul latte versato, dobbiamo trovare dentro di noi la forza di andare avanti. Bisogna mettere il territorio in condizione di salvaguardarsi di fronte a situazioni simili. Io sono di La Caletta, a soli 4 km da Torpè, che è uno dei posti più devastati. La zona è quasi la stessa di quando ero piccolo, a livello ambientale è cambiato poco". "Certo, uno pensa: si poteva intervenire con dei lavori sugli argini dei fiumi, sulle dighe, sulle case vicine ai corsi dacqua, per provare a contenere eventuali straripamenti e fare in modo di salvaguardare persone e territorio. Ora, però, non pensiamo ai colpevoli, pensiamo a chi sta soffrendo e ha bisogno di aiuto. Cè stata enorme solidarietà fra i calciatori. Ad esempio, mi ha chiamato Schiattarella del Livorno, che è mio amico. I giocatori della squadra toscana si sono mostrati subito disponibili. E devo ringraziare tutto il Lanciano, perché faranno delle opere concrete di beneficenza". FUTURO — "Io - prosegue Sirigu - so di essere un sardo fortunato e sento di dover essere vicino a questa terra. Chi ha perso tutto deve sapere che ci sono persone più agiate che sinteressano a loro. Vorrei contattare Zola e quelli che si occupano dello sport in Sardegna e organizzare nel futuro qualcosa, un evento, perché magari tra un mese non se ne parlerà più: servirà a portare altri fondi alla causa e far sentire alle persone che non sono sole". Sirigu non si è prefissato nella sottoscrizione con lAic un traguardo preciso: "Non cè una cifra-obiettivo, anche perché i danni sono talmente tanti che una stima non è possibile. Insisto la Sardegna in questo momento deve realizzare di non essere unisola e lassist glielo forniremo anche noi calciatori".