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Settimo posto e crescita costante Il progetto Palermo è già una realtà

di Basilio Milatos Cannolo batte Babà 2-1: com’è dolce la vita al Barbera! Il Palermo riscatta la sfortunata sconfitta dell’andata, scavalca in classifica gli stessi.

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di Basilio Milatos Cannolo batte Babà 2-1: com’è dolce la vita al Barbera! Il Palermo riscatta la sfortunata sconfitta dell’andata, scavalca in classifica gli stessi partenopei piazzandosi al settimo posto da solo e centra la nona vittoria interna su undici partite giocate. Un mattone alla volta, un passo dopo l’altro e questa squadra della rifondazione sta costruendo piano un campionato che sembra già molto più che semplicemente di transizione. Il progetto Palermo è già una gran bella realtà. Nell’ultimo periodo Ballardini ha dovuto fare a meno, a turno o insieme, di alcuni dei suoi uomini di maggior peso specifico, sotto il profilo sia tecnico che di personalità: ieri mancavano Moris Carrozzieri e il capitano Fabio Liverani, nelle precedenti 2 partite era stato assente Federico Balzaretti e per ben 4 partite consecutive pure Fabrizio Lionel Miccoli, o se preferite Miccolinho. Come dire, scusate se è poco. Il Romario del Salento, pur in condizioni fisiche tutt’altro che ottimali dopo un mese con pochi allenamenti, ha dispensato un paio di numeri che se fatti da Lionel Messi o da qualche altro illustre collega brasiliano sarebbero passati in tv per decine di volte su tutte le trasmissioni sportive: dribbling secco con posteggio secco sul posto del malcapitato Cannavaro e assist per il gol di Simplicio, rabona in azione di contropiede, ancora nel primo tempo, cross teso di esterno destro nella ripresa. La domanda sorge spontanea, come si dice in questi casi: con un fuoriclasse simile al 100% e senza tutti i contrattempi fisici che lo hanno tormentato fin qui, dove sarebbe oggi, ma soprattutto, dove potrebbe ancora arrivare questo Palermo? Speriamo di avere la risposta da qui a maggio… Davide Ballardini ha costruito e sta ancora costruendo una squadra con una sua identità tattica e tecnica ben precise, con un gioco definito che sappia prescindere dai singoli. Infatti, come detto, anche senza uomini-chiave, la squadra è competitiva e se la gioca contro qualsiasi avversario. Però… diciamolo pure: un Fabrizio Miccoli così è un giocatore a cui nessun collettivo, per ben oleato che sia, può rinunciare a cuor leggero. Nel derby del sud, d’altra parte, i rosa dovevano già fare a meno di un altro elemento considerato, giustamente, insostituibile: il capitano Liverani. Ne hanno infatti puntualmente risentito la fluidità della manovra, l’eleganza e la padronanza nel fraseggio che di solito il centrocampo del Palermo esibisce, e che invece, per larghi tratti del confronto col Napoli, sono mancati. Si è sopperito con la grinta, con la voglia di vincere, potendo godere tra l’altro della piaga tattica favorevole presa dal match col doppio vantaggio iniziale, ma si è vista qualche palla lunga di troppo, qualche pallone riconquistato e giocato con poca lucidità; insomma, il metronomo quando non c’è si sente, eccome, anche per mancanza di alternative in organico. Da questo punto di vista, confortano le parole del Ds Sabatini in settimana, secondo cui a giugno arriverà un giovane da far crescere insieme a Liverani per prenderne, in futuro, il posto. Non ha bisogno di sostituti da far crescere, invece, Moris Carrozzieri: c’è già un ragazzino biondo che continua a stupire sempre di più, partita dopo partita: Simon Kjaer. Del 19enne timido venuto dal Nord ha ancora l’aspetto, ma in campo è un leone, sicuro come un veterano, capace di prenderle tutte di testa, di anticipare l’avversario o frenarlo e costringerlo fino alla linea di fondo, anche quando questi si chiama Ezequiel Lavezzi ed è considerato uno dei giocatori più forti in circolazione. A questo punto, ridefinire il contratto e la clausola rescissoria di questo ragazzo (ad oggi, ricordiamo, fissata a soli 12milioni in caso di trasferimento all’estero) è diventata una priorità assoluta e urgente. Causerebbe più di un mal di pancia a molti, a cominciare da Maurizio Zamparini, vederselo soffiare dallo sceicco di turno a fine stagione… Kjaer è da copertina, quindi. Ma in egual misura vanno rimarcate le prestazioni di Cesare Bovo e dei due esterni Mattia Cassani e Federico Balzaretti. Per tutti e tre parliamo naturalmente di conferme assolute, in quanto da inizio stagione i tre sono su rendimenti ottimali. Forse il solo Balzaretti aveva iniziato un po’ in sordina, ma già da mesi è tornato a fare il pendolino instancabile lungo tutta la fascia sinistra. D’altra parte, avere concesso solo un goal, su prodezza individuale, e due mezze palle-gol in 90minuti ad una squadra dal potenziale offensivo notevole come il Napoli la dice lunga sulla prestazione del reparto difensivo. Non è certamente tra le difese meno perforate quella rosa, ma con questi uomini, a cui va aggiunto Carrozzieri appena rientra, non si può che stare tranquilli. La solidità della squadra di Ballardini parte proprio da dietro, da questi difensori bravi a chiudere ma anche a proporsi in attacco, dando respiro alla manovra coi due terzini che spingono. A proposito, Ct Lippi, sul suo taccuino ha già segnato il nome di Mattia Cassani?