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SERIE A, IL PALERMO VOLA Tre gol alla Roma e calcio spettacolo al “Barbera”. Il gol di Totti in fuorigioco

di Fabio Corrao Il Palermo si è seduto al tavolo delle grandi e lo ha fatto con una prestazione che una volta di più ha confermato che questa squadra non è solamente un.

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di Fabio Corrao Il Palermo si è seduto al tavolo delle grandi e lo ha fatto con una prestazione che una volta di più ha confermato che questa squadra non è solamente un discontinuo concentrato di qualità ed estro, ma una macchina da calcio che quando prende consapevolezza dei suoi mezzi ha pochi avversari, in Italia, che possano resisterle. La vittoria per 3-1 contro la Roma ha detto molte cose. Innanzitutto che a livello mentale si deve migliorare ancora qualcosa nell’approccio iniziale: nei primi venti minuti la squadra di Ranieri è stata padrona del campo e glielo si è lasciato fare troppo facilmente, con la linea dei centrocampisti schiacciata su quella difensiva. La sensazione è stata che l’importanza di questa partita, al di là dei tre punti in palio, pesasse come un macigno. Quando poi però si sblocca, il Palermo rimane la sola squadra in campo. I rosa giocano un secondo tempo stellare mettendo in risalto le qualità che ormai abbiamo imparato a conoscere: spinta incessante degli esterni, pressing indiavolato dei tre di centrocampo, attenzione della linea centrale difensiva, imprevedibilità ed intercambiabilità dei tre davanti. Un cocktail che in apparenza pare semplice, nulla di nuovo, ma basterebbe chiedere alla Roma quali siano gli effetti della sbornia. Nei secondi quarantacinque minuti Sirigu non ha dovuto compiere nessun intervento di rilievo e i gol segnati avrebbero potuto essere almeno un paio in più. Semmai, Delio Rossi è rimasto infastidito dal gol in palese fuorigioco subito nel recupero: non è essere perfezionisti, come qualcuno gli ha rimproverato, è semplicemente difendere il proprio lavoro e le regole del gioco. Se un allenatore in settimana prepara una partita per non prendere gol e poi invece vede macchiato il tabellino finale da una rete irregolare ha tutto il diritto di piccarsene. La classifica adesso dice che il Palermo è al quinto posto, in nobile coabitazione con l’Inter, ma dice anche che il terzo posto è distante un solo punto, e adesso nel mirino ci sono la Juventus e il Napoli, che i rosanero visiteranno nel prossimo turno, nel “Monday night” del 6 dicembre. E a leggerla con più attenzione, dopo la terza vittoria consecutiva, la graduatoria suggerisce anche che quella Lazio che sbancando il Barbera era andata a +11, creando un marasma di polemiche e recriminazioni, adesso è stata avvicinata ed è a soli quattro punti di distanza. I network nazionali continuano a parlare di una squadra sì talentuosa, ma priva di continuità: ci chiediamo quali siano i criteri utilizzati, probabilmente ad hoc per gli uomini di Delio Rossi, che di quindici punti disponibili ne hanno totalizzati dodici. I fatti dicono che oggi vedere giocare il Palermo vale sempre il prezzo del biglietto, e chiunque si sieda in poltrona o allo stadio, che sia tifoso o spettatore neutrale, sa già che annoiarsi sarà impossibile. E un compito gravoso ma nobile quello di restituire a questo gioco il suo ruolo fondamentale, la godibilità di uno spettacolo. E questa squadra, a nostro giudizio, assolve in pieno questo compito attraverso la sua natura, che ha nel fondo il puro divertimento di giocare al calcio.